BOLZANO

Inceneritore di Bolzano, in arrivo 20mila tonnellate di rifiuti

Raddoppierà il calore prodotto. Theiner: «Intesa con il capoluogo che ci guadagnerà anche dal punto di vista ambientale» Siglata una pre-intesa con i privati che smaltiscono i rifiuti speciali fuori provincia


di Massimiliano Bona


BOLZANO. «Entro l’autunno presenteremo un piano complessivo, assieme al Comune di Bolzano, per sfruttare a pieno regime il termovalorizzatore e raddoppiare così il calore prodotto»: la conferma è venuta ieri dall’assessore provinciale Richard Theiner che in questi mesi sta lavorando su più tavoli. Nel 2014 l’inceneritore ha bruciato 98.729 tonnellate, nel 2015 la quantità è salita a 108.247 tonnellate ma l’obiettivo dichiarato è arrivare a 125-130 mila, con ogni probabilità già nel 2017. Le strade per arrivarci sono due: la prima prevede la possibilità di bruciare a Bolzano Sud una parte delle 25 mila tonnellate di rifiuti speciali che attualmente vengono trasportate fuori provincia e in tal senso è già stato siglato un pre-accordo con tutte le aziende private del settore (da Santini a Erdbau, da Lamafer ad Energie Ag di Egna ecc.); la seconda strada prevede l’importazione di 10-12 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani (simili ai nostri e più sicuri) delle valli di Fiemme e Fassa, ma a riguardo a frenare è ancora la politica. «Far funzionare l’impianto al 100 per cento avrà di sicuro più vantaggi per la città di Bolzano che non per la Provincia. Soprattutto dal punto di vista ambientale».

A certificarlo sono stati gli esperti dell’Ifeu (Institut für Energie und Umweltforschung) di Heidelberg, a cui la Provincia si è rivolta per stilare il bilancio ecologico (sarà presentato a breve).

Il calore prodotto. «Questo ragionamento - sottolinea Giulio Angelucci, direttore dell’ufficio provinciale rifiuti - parte dal presupposto che bruciando solo 110 mila tonnellate si fatica a produrre calore, destinato poi ad essere immesso in rete con il teleriscaldamento. Con 20 mila tonnellate in più riusciremo invece a raddoppiare il calore. Si dovrebbe passare da 10-12 MW a 25-30MW». A chi sostiene che una decina di anni fa «vennero fatti male i conti», tanto da realizzare un impianto sovradimensionato, Angelucci replica che «rispetto al 2007 la tecnologia si è evoluta, tanto che riusciremo a produrre tre volte il calore preventivato all’epoca».

I benefici ambientali. Chi risiede a Casanova può stare tranquillo, perché il «beneficio netto dal punto di vista ambientale sarà del 14,8 per cento»: a sottolinearlo è Stefano Fattor, presidente di Eco Center, che ieri ha fatto un po’ di conti. «Portando l’impianto a pieno regime, ovvero a 130 mila tonnellate, raddoppierà la quantità di calore prodotta, ma raddoppierà anche la quantità di caldaie da spegnere. Se da un lato le emissioni dirette del termovalorizzatore per la conca di Bolzano saliranno dallo 0,6 allo 0,8 per cento (per la maggiore quantità di rifiuti bruciata ndr), dall’altro il beneficio derivante dallo spegnimento delle caldaie private a metano e gas è stato stimato attorno al 15 per cento. E ciò porta ad un beneficio netto del 14,8 per cento».

I rifiuti speciali. Gli unici timori, legati ad un maggior conferimento di rifiuti speciali, sono dovuti in larga misura alla qualità degli stessi, che dovrà essere buona (al punto da evitare nuovi incidenti). «In questo senso - prosegue Angelucci - ci aiuterà sicuramente il decalogo che stanno ultimando gli esperti del Boku di Vienna: servirà sia agli operatori del settore, che sapranno cosa togliere e cosa mettere, che ad Eco Center per i controlli prima dell’ingresso nell’impianto».

Eco Center e Seab: è corsa per la presidenza. Sempre in tema di rifiuti, entro la fine di giugno, scadranno i mandati di Stefano Fattor (Eco Center) e Rupert Rosanelli (Seab). La legge prevede un’eventuale proroga di 45 giorni, ma se non si dovesse raggiungere un’intesa entro agosto si potrebbe arrivare perfino al commissariamento. Ipotesi che i partiti hanno tutto l’interesse a evitare. Trovare candidati con i requisiti adatti non sarà facile, perché la circolare Madia vieta gli incarichi ai pensionati, ma non possono essere presi in considerazione nemmeno ex consiglieri comunali o assessori attivi fino a due anni fa. E proprio per questo sono stati accantonati nomi eccellenti come Ladinser e Mayr.

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