Inceneritore fermo, è già il quarto guasto

Sforati i valori del carbonio organico. Allertati anche i carabinieri del Noe La Provincia: «Mai successo col vecchio impianto». Spagnolli: «Sabotaggio»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. L’inceneritore a Bolzano Sud si è fermato ancora. Si tratta del quarto guasto nel giro di pochi mesi e questa volta a causarlo - almeno seconda la versione ufficiale fornita dall’Ati che lo gestisce alla Provincia - sarebbe stata «la combustione di rifiuti residui bagnati», che ha provocato uno sforamento dei valori di soglia del carbonio organico. I picchi, per quanto attiene le emissioni gassose, si sono registrati martedì sera tra le 18.30 e le 19 e tra le 22.30 e le 23.

«A preoccupare in questo momento - sottolinea Giulio Angelucci, direttore dell’ufficio provinciale rifiuti - è soprattutto la frequenza di questi episodi. Ci può stare che il ventilatore di coda si rompa durante il periodo di prova, ma a questo incidente ne sono seguiti altri tre, compresa la manomissione, non ancora chiarita, della scorsa settimana».

Tra l’altro il termovalorizzatore a Bolzano Sud è stato dotato di una griglia, tra le più efficienti in circolazione, «per trattare rifiuti eterogenei, compresi quelli bagnati». Tra le ipotesi – non confermate – che circolano in queste ore c’è anche quella seconda la quale i vertici dell’Ati avrebbero deciso di cambiare un algoritmo che regola il funzionamento della griglia senza avvertire preventivamente la ditta che l’ha fornita (la Martin) e ciò avrebbe provocato questo nuovo «stop». Tra l’altro al momento del guasto – il quarto accertato durante la fase di collaudo – l’impianto stava funzionando normalmente. «Era al 70% delle sue capacità - spiega Angelucci - e ciò significa che avrebbe bruciato, come di consueto, 1900-2000 tonnellate di residuo in un giorno. L’impianto, per intenderci, non era sotto sforzo».

Il guasto. Durante le operazioni di scarico della camera di combustione si è verificato - si legge in una nota della Provincia - «un calo della temperatura, a cui ha fatto seguito un malfunzionamento del sistema di riavvio dell'impianto». I tecnici sono al lavoro già da martedì sera per stabilire le cause del problema.

L'Agenzia provinciale per l'ambiente fa sapere che «il gestore del termovalorizzatore ha dovuto spegnere l'impianto dopo i problemi verificatisi nella serata di lunedì durante lo scarico della camera di combustione. Il conseguente calo della temperatura ha provocato uno sforamento dei valori di soglia per quanto riguarda il carbonio organico». Ma non si può escludere nemmeno che siano stati superati anche i valori del monossido di carbonio. «Le verifiche sono ancora in corso», assicura Angelucci, «e all’Ati abbiamo chiesto una documentazione aggiuntiva, che esamineremo questa mattina».

Problemi nella riaccensione. Dopo aver risolto i problemi riguardanti il carico di rifiuti, «sono state avviate le operazioni per la rimessa in funzione dell'impianto, ma si sono verificati ulteriori disguidi con il nuovo programma - sottolinea l'Agenzia provinciale - e ciò ha provocato l'avvio del processo di spegnimento del termovalorizzatore». Nel pomeriggio di martedì i tecnici dell'Appa hanno fatto un sopralluogo per valutare nel dettaglio la situazione e analizzare le cause del problema. «L’impianto tornerà operativo - concludono dall'Agenzia per l'ambiente - solo dopo che verranno chiariti i motivi del malfunzionamento». Alcuni tecnici provinciali ritengono ci possa essere stata ancora «una certa superficialità nel gestire la situazione».

L’affondo di Spagnolli. L’ennesimo incidente all’impianto a Bolzano Sud non ha lasciato indifferente il sindaco Luigi Spagnolli che non scarta l’ipotesi dolosa con possibili manomissioni. Il «via-vai» all’interno del termovalorizzatore, fa capire il sindaco, sarebbe «continuo».

«I guasti - sottolinea il primo cittadino - hanno una causa. Lasciamo che chi di dovere (la Procura e i tecnici ndr) scopra di cosa si tratta. In passato, come adesso, potrebbe essere stato il fato. Ma ora, come in passato, il responsabile potrebbe anche essere qualcuno in qualche modo interessato. Ricordo peraltro che ogni giorno svariate dozzine di persone hanno accesso al termovalorizzatore e si tratta tanto di addetti interni che di addetti esterni».

Oggi un vertice senza i gestori. Da due giorni ormai l’impianto è fermo e potrebbe restarlo ancora a lungo qualora i tecnici non dovessero individuare a breve la causa del nuovo guasto. Nel frattempo per questa mattina alle 8 è stato convocato un nuovo vertice. Sarà esaminata la procedura seguita dai tecnici dell’Ati prima e dopo lo spegnimento, saranno valutate le emissioni e si cercherà di capire se vi possa essere o meno anche qualche difetto di costruzione. C’è stata una nuova manomissione o si è trattato “solo” di «superficialità», peraltro inammissibile nel gestire un impianto da oltre 100 milioni di euro?

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