Inchiesta 118, la donna era grave

L’autopsia rivela che il decesso non fu provocato dal mancato soccorso



BOLZANO. Non vi sarebbe alcuna correlazione diretta tra la morte della donna bolzanina che aveva chiesto di essere soccorsa dal 118 in casa ed il mancato invio per tre volte di un’ambulanza. E’ quanto sembra emergere dall’autopsia sul corpo della vittima effettuata dal dottor Eduard Egartner su disposizione del sostituto procuratore Igor Secco a cui è affidata l’inchiesta.

Come noto tre operatori telefonisti della centrale del 118 sono stati iscritti sul registro degli indagati con l’ipotesi di accusa di rifiuto di atti d’ufficio con «morte come conseguenza di altro reato». L’autopsia effettuata dal dottor Egartner ha ora stabilito che la donna sarebbe in realtà deceduta a seguito delle due condizioni generali di salute ormai compromesse a seguito di una grave malattia. La donna, che era abituata a chiedere ripetutamente ogni giorno interventi di soccorso, sarebbe dunque deceduta perchè ormai fortemente debilitata. L’intervento tempestivo dell’ambulanza avrebbe forse potuto allungarle la vita di un paio di giorni. A questo punto sarà il magistrato a dover decidere come proseguire l’inchiesta. Il magistrato ha comunque già disposto l’acquisizione delle registrazioni delle telefonate del centralino del 118 da cui si potrà verificare come vennero gestite le richieste di intervento urgente avanzate telefonicamente dal convivente della vittima. Sarebbero state tre le telefonate sottovalutate dal centro operativo del 118. Quando alla fine l’ambulanza venne inviata la donna era già deceduta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità