Incidente Eofrut, due condanne 

Werner Casal fu ucciso dal nastro trasportatore. Il presidente della cooperativa patteggia sei mesi


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Due patteggiamenti, un rinvio a giudizio ed una assoluzione. E’ la conclusione dell’udienza preliminare nel procedimento penale per responsabilità colpose in relazione all’incidente mortale sul lavoro avvenuto alla cooperativa Eofrut di Termeno l’11 febbraio di due anni fa. La vittima fu un operatore della cooperativa, Werner Casal di 56 anni. Rimase impigliato in un'appendice di metallo di un nastro che trasportava le mele e non riuscì più a liberarsi. La tragedia si consumò davanti agli occhi di un collega che diede prontamente l’allarme. Purtroppo per Werner Casal non vi fu nulla da fare. Quando sul posto arrivarono i soccorsi l’uomo era già spirato. Ieri davanti al giudice delle indagini preliminari Andrea Pappalardo si è conclusa la fase preliminare del procedimento a conclusione della quale Karl Ungerer, all’epoca presidente della cooperativa ha patteggiato una condanna a 6 mesi di reclusione con i benefici di legge per presunte responsabilità colpose. In realtà l’inchiesta, curata dai carabinieri, appurò che fu proprio la vittima (probabilmente per evitare intoppi nella fase di produzione) a disattivare il sistema di sicurezza del nastro trasportatore adibito alla movimentazione di contenitori di metallo dal peso di 300 chili l’uno. In casi come questo l’azienda è sempre considerata responsabile di tutto quanto accade all’interno della propria struttura. Dunque il presidente Karl Ungerer ha rimediato una condanna per responsabilità colpose anche se, di fatto, l’incidente fu provocato dalla decisione della vittima di disattivare l’impianto di sicurezza. L’unica colpa che si può addebitare alla cooperativa è probabilmente di non aver reso impossibile la disattivazione manuale dell’impianto di sicurezza. La stessa cooperativa Eofrut (oggi trasformata in Società Agricola Frutticoltori Cooperativa Roen) ha patteggiato 29 mila euro di sanzione sotto il profilo della responsabilità colposa diretta (legge 231 del 2001). In sostanza il giudice dell’udienza preliminare Andrea Pappalardo ha accolto le richieste della Procura della Repubblica. E così Walther Thaler, all’epoca dei fatti direttore amministrativo della cooperativa, è stato rinviato a giudizio. Thaler, che si ritiene completamente estraneo alla tragedia, non aveva chiesto di essere ammesso al patteggiamento ed i suoi legali ne avevano chiesto la piena assoluzione. Il giudice ha invece optato per il rinvio a giudizio demandando al tribunale l’onere di valutare la posizione dell’indagato. E’ stato invece assolto già in sede preliminare il rappresentante della ditta produttrice del nastro trasportatore a cui rimase impigliata mortalmente la vittima. Si tratta della ditta «Aweta srl» che però è stata completamente scagionata in quanto le perizie di carattere tecnico hanno dimostrato che il sistema di sicurezza era perfettamente funzionante. In realtà venne disattivato, come detto dalla vittima. Le perizie accertarono che l'impianto, in caso di blocco a seguito di intervento delle valvole di sicurezza, aveva bisogno di quasi un quarto d'ora per riprendere regolarmente a funzionare. E così venne disattivato probabilmente proprio per evitare perdite di tempo.

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