Incidenti sul lavoro, morti due operai a Vipiteno

Le vittime, una di 33 anni di Appiano, l'altra 46 anni di Chermes, lavoravano per un'impresa di manutenzione dei pozzi neri. Sono stati estratti, ormai privi di vita, da un pozzo
Le immagini della tragedia


Gianfranco Piccoli


VIPITENO. Tragedia sul lavoro ieri a Vipiteno: due operai sono morti per le esalazioni mentre stavano ripulendo alcune vasche in un'azienda in zona industriale. Le vittime sono due dipendenti di una ditta specializzata, l'"Euro Alpe srl" di Bolzano. Si tratta di Martin Geiser, 46 anni, residente a Cermes, e Thomas Steger, 33 anni, residente ad Appiano.

Thomas Steger aveva 33 anni. Era originario di Campo Tures, ma da un paio di anni si era trasferito ad Appiano. Ieri era il suo primo giorno di lavoro per la Euro Alpe Srl, azienda di Bolzano che si occupa della manutenzione dei pozzi neri. Lo hanno trovato privo di vita all’interno di una vasca di raccolta delle acque nere. Al suo fianco il cadavere del collega, Martin Gesier, 46 anni, di Cermes: era sposato ed era padre di due figli. Quasi certamente Thomas è morto nel disperato tentativo di salvare Martin.

La tragedia si è consumata ieri mattina nel quartiere Gaismair di Vipiteno, presumibilmente intorno a mezzogiorno. Steger e Gaiser sono arrivati con la cisterna per la raccolta delle acque nere e hanno posteggiato di fronte al condominio Ipes al civico 7 del rione Gaismair. Proprio nel parco ci sono alcune botole di ghisa per accedere alla vasca di raccolta delle acque nere. Una vasca dismessa alcuni mesi fa, dopo la posa delle fognature.

Si doveva trattare di un lavoro di routine, tanto che a Geiser, operaio esperto nel settore, era stato affiancato un novellino come Steger. I due avrebbero dovuto provvedere allo spurgo della vasca, semplicemente inserendo il tubo di raccolta collegato alla cisterna. Niente di più.

L’allarme è scattato pochi minuti prima delle 15, quando Fausto Lamber, 64 anni, pensionato, si è insospettito: intorno alle 13 ha sentito che il motore della cisterna era avviato. Ma attorno non c’erano operai. Poco prima delle 15 ha notato ancora il rumore del motore, ma di nuovo nessuno nei paraggi. Si è avvicinato ad una botola aperta, ha provato a chiamare ma non ha ottenuto risposta. A quel punto ha deciso di chiamare i carabinieri. Nel frattempo è arrivato sul posto un tecnico del Comune di Vipiteno, a sua volta preoccupato per l’assenza degli operai, che attendeva in altre zone di Vipiteno per altri lavori. È stato proprio il tecnico, sondando il fondo della vasca, profonda circa 2,5 metri, a capire che era successo qualcosa di grave.
Sono stati poi i vigili del fuoco volontari, coordinati dal comandante Benno Egger, a fare la macabra scoperta. Pochi minuti dopo le 15 un pompiere è sceso nella vasca con il respiratore ed ha trovato i due operai: i sanitari, presenti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.

Sul luogo della tragedia, oltre ai carabinieri di Vipiteno, sono arrivati il pm di turno, Axel Bisignano, il comandante del reparto operativo dell’Arma, il colonnello Giacomo Barone, gli ispettori del lavoro della Provincia.

Difficile capire cosa possa essere accaduto. Al momento l’ipotesi più probabile è che Steger e Geiser siano morti per le esalazioni di monossido, anche se la prova effettuata nel pomeriggio all’interno della vasca per verificare la concentrazione ha dato esito negativo. Ma resta il mistero: perché sono scesi nella vasca, visto che quel tipo di intervento non lo prevedeva? Tanto che nessuno dei due indossava la mascherina. La scala non era inserita nella botola e di sicuro nessuno dei due è sceso per recuperare il cellulare o il portafoglio, trovati addosso ai due operai. Due ipotesi: la prima è che Geiser possa essere caduto inavvertitamente e che Steger lo abbia poi soccorso, finendo a sua volta vittima delle esalazioni. Oppure Geiser, per eccesso di zelo, è sceso per raccogliere meglio i fondi della vasca ed aspirarli. A quel punto potrebbe essere stato sopraffatto dal monossido. Il pm ha già disposto l’autopsia sui cadaveri, ora all’ospedale di Vipiteno.

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