Lo studio

Incidenti sulle piste da sci: in Alto Adige 8.500 l’anno 

La caduta senza coinvolgimento di terzi è la causa maggiore. A infortunarsi di più sono gli sciatori fra 51 e 60 anni. Le più pericolose sono le piste rosse



BOLZANO. Il ponte di Sant’Ambrogio segna, da decenni, l’inizio della stagione sciistica in area dolomitica. Il momento più opportuno per riflettere sul fenomeno degli incidenti in pista. Lo consente l’Astat, grazie a una serie di tabelle excel e grafici interattivi pubblicati sul proprio sito web e riguardanti la stagione 2021/2022.

Un lavoro certosino, dal quale emerge che in pochi mesi sulle piste altoatesine si sono registrati 8.492 incidenti. La caduta senza il coinvolgimento di terzi è la causa di infortunio più frequente e riguarda il 75,1% dei casi, segue la collisione con altre persone (13,7%).

La percentuale più consistente di sciatori e snowboarder coinvolti in infortuni ha tra i 51 e i 60 anni, con una quota pari al 21,5%. Le più pericolose? Statisticamente sono le piste rosse, non quelle nere.

Coinvolti 83 gestori

L’istituto provinciale di statistica ha rilevato e analizzato per l’inverno 2021/22 gli infortuni sulle piste da sci. Su 94 gestori di piste da sci attive, 83 hanno partecipato all’indagine, a cui corrisponde circa il 95% dell’utenza totale delle piste.

Come si legge nelle note accompagnatorie allo studio, non sono stati considerati gli infortuni verificatisi sugli impianti di risalita o sulle piste da slitta.

È stato un lavoro complesso, motivo per cui l’Istituto provinciale di statistica coglie l’occasione per ringraziare, oltre ai gestori, anche tutte le persone che hanno contribuito a raccogliere i dati degli infortuni, in particolare la Croce Bianca, la Croce Rossa, gli appartenenti ai corpi dei Carabinieri e della Polizia, il Soccorso alpino e gli uffici provinciali per il turismo e per le funivie.

Chi si infortuna

Dall’analisi dei dati emerge che il 49% degli infortunati è di nazionalità italiana; a seguire il 27% è di nazionalità germanica, il 17,7% di altre nazionalità europee. La classe di età più coinvolta è quella fra 51 e 60 anni, con una quota del 21,5%. Seguono i ragazzi da 11 a 20 anni, col 18,5%. A seguire, col 15,5%, le persone di età fra 41 e 50 anni.

Le cause

Considerando la natura degli incidenti, la causa di gran lunga preponderante è la caduta accidentale, che riguarda il 75,1% dei casi. A notevole distanza la seconda causa, ossia la collisione con altri sciatori o snowboarder, che fa segnare un 13,7%.

La collisione con ostacoli sta appena all’1,1%, a dimostrazione del grande lavoro degli impiantisti nel proteggere adeguatamente piloni, cannoni da neve e via discorrendo. L’uscita di pista sta soltanto allo 0,9%.

Le piste più pericolose?

Interessante anche la suddivisione degli incidenti per grado di difficoltà delle piste. Le difficili nere appaiono in realtà come le meno pericolose, contando solo il 9,1% dei casi totali. Le piste azzurre e i campi scuola totalizzano invece il 40,3% degli infortuni totali. Statisticamente, le piste peggiori sono le rosse: 50,5% degli incidenti.

Si tenga presente, come chiarisce l’Astat, che da una stima dei chilometri di piste, in Alto Adige il 38,5% risultano azzurre, il 46,6% rosse, il 14,3% nere.

Niente casco

Il 7,1% degli sciatori maschi coinvolti in incidenti non indossava il casco. I meno disposti a dotarsene sono gli uomini fra i 31 e i 40 anni. Decisamente più prudenti le donne: solo il 4,7% delle coinvolte in incidenti non indossava il casco.

I tipi di trauma

Fra le tipologie di trauma c’è di tutto: contusioni (29,2%), stiramenti e distorsioni (29,2%), fratture (21,2%), lussazioni (8,5%), lesioni muscolari (1,2%), traumi cranici (7,1%), stato di incoscienza (0,2%), rottura del legamento crociato anteriore (0,9%), problemi cardiocircolatori o sfinimento (0,1%), problemi respiratori (0,1%), malattia (0,8%).

Dove ci si fa male

I traumi, invece, sono così suddivisi per parti del corpo interessate: testa 8,5%, viso 4,4%, collo 0,6%, petto 2,6%, pancia 0,7%, colonna vertebrale 1,5%, bacino 3,5%, schiena 1,7%, spalla 13,5%, braccio (omero) 1,9%, gomito 0,6%, avambraccio 1,6%, polso 4,9%, mano 2,1%, coscia 5%, ginocchio 35,4%, gamba (parte inferiore) 7,1%, caviglia 3,7%, piede 0,5%. DA.PA.













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