Mobilità

«Incubo Arginale: persi vent’anni, raddoppio subito» 

Intervista a Paolo Daloli, l'ingegnere ex responsabile viabilità del Comune di Bolzano. «Nel 2000 il progetto c’era, ma nel 2006 si decise di fermare ogni cosa. Adesso bisogna agire. È inutile aspettare le varianti a Ss12 e A22»


Paolo Campostrini


BOLZANO. «Bolzano ha scelto di starsene ferma per vent’anni, anzi, di più…». Paolo Daloli in Comune era una istituzione. A capo della ripartizione viabilità ha visto passare tanta acqua sotto i ponti. Ma uno almeno, non lo avrebbe fatto così.

«Beh, il ponte del Twenty è in una posizione sbagliata. Quella pila (pilone) non doveva stare lì, sull’argine. Ma il problema è un altro».

Prego ingegnere…

«Quarant’anni fa era chiara l’idea che l’Arginale dovesse essere doppia. Nel 2000 il progetto era fatto. Un raddoppio andava verso l’autostrada da ponte Roma e l’altro da ponte Roma a via Innsbruck.

Tutto a posto? No, perche nel 2006 si decise di fermare ogni cosa. Colpevolmente.

La ragione? La chimera della Ss12 in galleria. Sostituita poi dall’altro intervento apparentemente taumaturgico: l’A22 nel tunnel.

Così, all’alba del 2022 la prima è programmabile non prima del 2030, l’altro perso nelle nebbie e Bolzano è forse l’unico capoluogo nel Paese a possedere una tangenziale ad una corsia con le entrate a pettine e code garantite non solo nelle ore di punta.

Ora Daloli è via dal Comune. «Ma con Bolzano nel cuore» dice. Tuttavia in questo modo dice adesso quello che, allora, era rimasto relegato nel chiuso di discussioni infinite sui tavoli di giunta. E solo in parte filtrato dalle serrature.

Iniziando da dove?

Dal fatto che il raddoppio era stato approvato da tutti. Anas, magistrati delle acque.

E anche dall’A22.

Allora era direttore tecnico Konrad Bergmeister poi passato in Bbt. Mi disse: d’accordo su tutto. Si poteva partire...

E su cosa?

Bolzano avrebbe avuto una direttrice verso nord, via Galilei, a due o tre corsie e quella verso sud doveva averne altrettante, pena una infinità di problemi. Fin da subito era a tutti chiaro che una sola corsia e una sola Arginale non bastavano.

Allora. Figurarsi oggi …

Oggi raccogliamo quello che non abbiamo seminato. Pensate un momento a come sarebbe la situazione della viabilità urbana ora con una seconda arginale a fianco del fiume verso sud e una verso l’attuale via Innsbruck.

Che doveva passare dove?

Da un breve sottopasso a Pie’ di Virgolo. La strada si inabissava lì per poi fuoriuscire da un lato verso nord e dall’altro verso la Zona.

Costi?

Infinitamente più bassi di qualunque altra soluzione. E invece ora si aspettano le Ferrovie.

Cosa intende? La promessa di una galleria ferroviaria sotto il Virgolo?

Esatto. Quanti anni sono che se ne parla? E in questo modo si fa dipendere la riconversione di viale Trento in direttrice di penetrazione, ma solo verso sud si badi bene, da un cantiere che non fa capo a noi. Noi aspettiamo. Come per l’A22 in galleria.

E invece con il raddoppio?

Viale Trento sarebbe già sfruttata perché finirebbe nel sottopasso stradale per sbucare a ponte Campiglio.

Quando emersero queste esigenze?

Parlo di Winkler e Vittorini, dunque già alla fine degli anni Settanta. Bastava guardare la cartina di Bolzano. E anche con la Ss12 in galleria, la doppia arginale avrebbe mantenuto la sua funzione di smaltimento del traffico verso la MeBo che ancora oggi è più della metà in quel tratto”.

Se da subito si giudicò insufficiente l’unica corsia perché il blocco?

Scelte politiche. Qualcuno disse perché altrimenti il traffico sarebbe rimasto in città. Invece, realmente, perché si pensò che altri avrebbero pagato. Si è visto. A parte che anche Il traffico urbano andrà comunque gestito, non scompare. Ma anche noi avevano individuato fonti di finanziamento anche statale pure allora.

Prima la galleria della Ss12, poi il tunnel autostradale. Che ragione si è fatta?

Che di volta in volta si è cercato un alibi anche psicologico per non ammettere l’errore iniziale del non raddoppio.

Oggi, secondo il Comune, l’altro ostacolo al raddoppio che correrebbe a bordo argine, è costituito dal ponte Twenty…

A parte che si è sbagliato a metterlo lì, si persevera. È fin ponte pedonale e quella pila può essere aggirata in tanti modi .

Lei è ingegnere, dica.

Si può intervenire sul pilone con un portale di calcestruzzo, si possono aggirare i problemi con nuovi appoggi per infilarsi e passare oltre.

I costi?

Minimi. E non parlo di rifacimenti.

Ora si sta ragionando su un sottopasso alla rotonda di ponte Roma, dalla galleria del Virgolò verso sud…

Il traffico finirebbe comunque nell’imbuto della prima immissione a pettine sulla vecchia Arginale e lì le code, come oggi, inizierebbero già nelle gallerie.

Da quando ha detto che era pronto il progetto di raddoppio?

«Dal 2003…». E nel frattempo l’Alto Adige - ma non Bolzano - è tutta una stupenda circonvallazione.

 













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