Bolzano. La ragazza di benno neumair è stata iscritta sul registro degli indagati con l’ipotesi di accusa di favoreggiamento. si tratta per lo più di un atto formale (che dovrebbe essere archiviato rapidamente) visto che è stata proprio martina (questo il nome della bella commessa di origini argentine impiegata in un negozio del centro storico di bolzano) a presentarsi ai magistrati raccontando quanto avvenuto la notte del 4 gennaio scorso in occasione della visita a casa sua di benno, il figlio della coppia scomparsa, sospettato di duplice omicidio e occultamento di cadavere.

Agli inquirenti la ragazza ha raccontato che la notte della scomparsa dei genitori, benno neumair si presentò a casa sua ad ora per trascorrervi la notte con un cambio completo di vestiti. quelli che aveva addosso ed altri già usati (che aveva in una borsa di plastica verde) furono lavati il giorno successivo in lavatrice dalla ragazza che mai avrebbe potuto immaginare di essere suo malgrado coinvolta, seppur marginalmente, in questo mistero profondo.

Si tratta di un paio di calzini sportivi, un paio di jeans, tre t-shirt (di colore rosso, grigio e verde) , una felpa grigia col cappuccio acquistata da zara, un’altra maglietta tipo polo. tutti vestiti che benno neumair buttò a terra accanto alla cabina doccia nel piccolo appartamento di ora. dopo aver fatto la doccia fu la ragazza a chiedergli cosa intendesse fare con quei vestiti gettati a terra e se volesse che fossero lavati.

Benno, che si sarebbe dimostrato tranquillo, le avrebbe risposto in maniera tutto sommato gentile con una precisazione: «se non sono troppo sfacciato...». il giorno dopo tutti i vestiti finirono in lavatrice. benno li lasciò all’amica la quale, probabilmente per paura, il giorno dei controlli dei carabinieri dei ris nell’appartamento di ora (in cerca di eventuali tracce di sangue) evitò di raccontare del comportamento insolito dell’amico e di consegnare agli inquirenti gli indumenti lavati ma non stirati. e’ stato mercoledì scorso che martina, dopo aver letto sui giornali l’evoluzione dell’inchiesta, ha deciso di rivolgersi ad un legale per tutelarsi. la giovane commessa si è così rivolta all’avvocato federico fava che l’ha accompagnata in procura venerdì pomeriggio alle 17. la donna ha consegnato spontaneamente agli inquirenti (i magistrati secco e jovene) tutti i vestiti di benno che aveva ancora in casa. la deposizione della ragazza, assistita dall’avvocato federico fava, è durata due ore mezzo. martina ha raccontato tutti i particolari di quella sera puntualizzando di aver avviato una relazione con benno circa un mese fa e che lo stesso era stato da lei a dormire solo una volta prima di quella sera. il figlio della coppia scomparsa era stato a casa dei lei un paio di volte ed aveva sempre raggiunto l’abitazione usando il servizio autobus visto che la fermata è proprio a pochi passi.

La sera del 4 gennaio scorso benno neumair raggiunse invece l’appartamento in macchina. un fatto insolito, ha detto la ragazza che sapeva che i genitori non gli permettevano volentieri di utilizzAre l’auto. martina ha poi raccontato nel dettaglio la vicenda dei vestiti puntualizzando di non aver notato alcuna macchia di sangue o strani odori. quella sera però benno si presentò all’appuntamento a casa della fidanzata con oltre un’ora di ritardo. aveva concordato l’ appuntamento già la mattina. tra i due il giorno precedente (cioè domenica 3 gennaio) c’era stato un piccolo screzio. lui se n’era andato in malo modo dalla casa di lei perché non erano riusciti a pranzare.

In sostanza lei non aveva nulla in casa a livello di cucina e lui non aveva gradito. se n’era così andato. il giorno successivo lo stesso benno chiamò martina già la mattina allo scopo di chiarire il suo comportamento. fu in quella occasione che i due concordarono un incontro di riappacificazione per la sera stessa e benno avrebbe precisato che avrebbe chiesto ai genitori di poter usare la macchina. la sera del 4 gennaio benno inviò a martina un messaggio alle 20.07 annunciando che sarebbe arrivato ad ora circa un’ora dopo. in realtà si presentò nell’abitazione di lei verso le 22.15. benno avrebbe avuto anche difficoltà a trovare la strada per raggiungere la casa (proprio perché di solito utilizzava i mezzi pubblici) e fu guidato a distanza dalla fidanzata sul tragitto da seguire. il racconto reso ai magistrati dalla fidanzata è sempre stato assolutamente lineare e la stessa commessa ha consegnato ai magistrati il proprio telefono cellulare . gli inquirenti, dunque, potranno effettuare una copia forense della memoria del telefonino per una verifica di tutto il traffico telefonico tra i due.

Nel frattempo l’ondata di maltempo, con nevicate, piogge e ghiaccio, sta costituendo un ostacolo purtroppo importante all’azione degli inquirenti, sempre impegnati a non lasciare nulla di intentato per risolvere il “giallo” della scomparsa di peter neumair e laura perselli.

Le tracce di sangue trovate dagli investigatori sul ponte di vadena che scavalca l’adige sono infatti risultate biologicamente degradate e potrebbero non permettere di arrivare ad una indicazione scientifica certa. è per questo che sinora si è parlato sempre e solo di “compatibilità” del reperto rilevato dai ris di parma (reparto investigazioni scientifiche) con il profilo genetico di peter neumair. la genetica forense ha leggi precise. la spiegazione di uno dei massimi esperti italiani interpellato ieri ha chiarito gli aspetti della vicenda. «in ambito genetico - ha spiegato - compatibile è già una indicazione molto forte. esistono però vari gradi di compatibilità secondo una scala di valori che può essere da moderata a estremamente forte. la compatibilità estremamente forte è in pratica una certezza mentre il “moderato” è il primo gradino della scala ed è poco, cioè insufficiente per arrivare ad un risultato geneticamente affidabile». Ma.be.

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