Infermiere muore nel sonno L’allarme dato dai colleghi 

Via Cadorna. Lavorava alla Bonvicini, lunedì finito il turno ha salutato dando appuntamento al giorno dopo alle 7, ma al lavoro non è mai arrivato. Nesler (Collegio): «Persona speciale»



Bolzano. «Buonasera a tutti ci vediamo domani, sono in turno dalle 7», ma il giorno dopo al lavoro non si è mai presentato. Franco Calabrò, 49 anni, infermiere professionale presso la casa di cura Bonvicini, è morto nel sonno nella notte tra lunedì e martedì. A lanciare l’allarme sono stati i colleghi che non lo vedevano arrivare. Paola Nesler - presidente dell’Ordine provinciale degli infermieri (Opi) - lo conosceva bene: «Siamo tutti molto colpiti. Lunedì sera Franco aveva finito di lavorare attorno alle 20 ed ha salutato tutti con un “ci vediamo domani” ma martedì alle 7 di mattina, all’inizio del turno, non si è visto. I colleghi si sono subito preoccupati perchè era puntuale, non era da lui non avvisare per un ritardo, perchè se avesse avuto un qualsiasi contrattempo o impedimento avrebbe chiamato. Per questo si sono subito preoccupati, hanno iniziato a telefonare, il cellulare squillava ma lui non rispondeva. A questo punto sono andati a casa sua, in via Cadorna, ed hanno suonato il campanello ma lui ancora una volta non ha risposto, a quel punto hanno chiamato i pompieri. Che sono entrati».

Franco Calabrò era morto nel letto, sembrava dormire. «Per tutti noi è stato un forte choc, ieri alle 18 l’abbiamo ricordato con una messa. Si trattava di un collega estremamente professionale e dotato di umanità incredibile e credetemi non è piaggeria. Metteva una gran passione in quel che faceva, sempre disponibile, molto serio, puntuale, presente ed affidabile. Mancherà moltissimo a tutti noi».













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