Influenza, appello per la vaccinazione

Lunedì 23 ottobre inizia la campagna dell’Asl: «Fondamentale per tutelare la salute, di questa malattia si muore»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Con l'ìnfluenza non si scherza. Innanzitutto perché non è mai «una banale influenza». Di banale c'è poco visto che uno su dieci si ammala regolarmente. E c'è ancor meno a leggere questi numeri: in Europa in 40mila muoiono ogni anno a causa dell'influenza, in Italia l'anno scorso si sono registrati 5 milioni e mezzo di casi non mortali (68 decessi) e che in Alto Adige, fatte le proporzioni, la percentuale rispetto alla popolazione è la stessa della media continentale e del Paese. «Dunque - ha detto Thomas Schael direttore generale dell'Asl - prevenire è soprattutto un atto di responsabilità sociale». E di civiltà. Per cui, nessun dubbio: occorre vaccinarsi. E in questo caso, meglio che non si dispieghino le schiere dei guelfi e ghibellini sì o no-vax perchè i livelli di protezione offerti dai vaccini antiinfluenzali e i margini di rischio che lasciano aperti i non vaccinati rispetto all'insorgere della malattia sono oggettivamente eccessivi a fronte della semplicità e della sicurezza della somministrazione. «Insomma conviene sempre e comunque - aggiunge Martin Fischer, a capo del gruppo di lavoro per la campagna di vaccinazione - anche per la ragione che le categorie a rischio, bambini e persone sopra i 65 anni, sono individuabili e la causa per cui rischiano è chiara: oltre una certa età l'immunoscenescenza, cioè l'abbassamento delle difese immunitarie causato non da situazioni esterne ma per la normale discesa fisiologica dell'organismo, è un dato incontrovertibile».

Ecco perché l'azienda sanitaria ha fatto partire ieri la sua campagna informativa con accresciuto vigore massmediologico: il vaccino serve ora, quando non si è ammalati. E c'è un'altra ragione. Il vaccino «edizione 2017» è come un buon vino, crescendo e invecchiando migliora: è infatti ancora più sicuro di quelli che l'anno preceduto perché è quadrivalente, contenendo due ceppi di tipo A e due di tipo B. E poi farselo somministrare è gratis per i gruppi a rischio ma anche se non si appartiene ad uno di queste di queste tipologie o fasce d'età, il costo del vaccino non supera 1 20 euro.

«Per te e per gli altri: fatti vaccinare e non farti influenzare!», ecco lo slogan che gioca sul binomio combattere la malattia influenza- respingere i dubbi da fake news. Che anche in questo caso non mancano di ammorbare la rete. Lunedì prossimo parte la campagna Asl visto che ormai l'aumento del tasso di vaccinazione è da settant'anni un importante obiettivo nell'ambiito della prevenzione.

Attenzione a farlo soprattutto per chi ha bambini, per chi opera negli ospedali o nelle scuole, per persone over 65 e in generale per tutti quelli affetti da malattie croniche a carico del cuore, dei polmoni, dei reni o del metabolismo (diabete), e ancora nei malati di tumore. Per questi, anche una «banale influenza», una complicanza che portasse alla polmonite può essere infatti mortale.

Manifesti e volantini verranno distribuiti presso tutte le strutture dell'Asl, negli ambulatori dei pediatri, in quelli medici e nelle farmacie. Sono undici i presidi dove, in tutta la Provincia, l'azienda sanitaria eroga la vaccinazione antinfluenzale ma anche la maggior parte dei medici di medicina generale partecipa alla campagna vaccinando nei propri ambulatori.

«L'influenza sottopone le persone già affette da una patologia - hanno spiegato i promotori - ad ulteriori situazioni di stress dal momento che i sintomi influenzali come tosse, febbre, problemi respiratori sono particolarmente pesanti per il loro fisico».

E poi l'infezione si trasmette attraverso l'inalazione di particelle nelle quali è presente il virus che si disperdono nell'aria nel momento in cui si tossisce o starnutisce: per cui non è semplice evitare il contagio per chi è in contatto con bambini o anziani.

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