BOLZANO. Molte delle persone che vedete in queste due pagine sono in prima linea: medici, infermieri, farmacisti, dipendenti dei supermercati, addetti alle pulizie, parroci, volontari delle associazioni che aiutano le famiglie in difficoltà, dipendenti pubblici che tengono aperti gli uffici... Altre invece vogliono semplicemente aderire al nostro appello: «Io metto la mascherina». In questa fase storica del nostro Paese è più che mai necessario fare la propria parte preservando la nostra salute e quella degli altri. Quando usciamo a fare la spesa, a portare il cane, a prendere una veloce boccata d’aria, o - per chi va a lavorare - ci rechiamo in ufficio o in azienda, osserviamo sempre le regole di sicurezza: portiamo la mascherina, manteniamo la distanza sociale, e, dove è necessario come nei supermercati, indossiamo anche i guanti. Se vogliamo tornare ad una sorta di normalità “vigilata” nei prossimi mesi, in attesa del vaccino, dobbiamo essere estremamente disciplinati e rigorosi. Da domani la mascherina diverrà un obbligo da osservare pena una multa da 200 euro. Ma non deve essere il rischio di una sanzione, la molla per convincerci ad indossarla. No, la motivazione è il nostro futuro prossimo. Tutti noi siamo dei potenziali portatori del virus. Indossando tutti una protezione su naso e bocca, riduciamo notevolmente il rischio che l’epidemia si espanda ulteriormente. Ancora troppi bolzanini, lo abbiamo visto negli ultimi giorni, escono senza alcun tipo di protezione. Una sorta di snobismo irresponsabile, perché se è vero che magari le mascherine non si trovano, si può sempre fasciarsi il volto con una sciarpa, un foulard, una bandana. Anche quando non si può fare a meno di farsi una corsetta o un giro in bici: il rischio di contagiare qualcuno passandogli accanto è ancora più alto. Ieri abbiamo ricevuto tantissime adesioni al nostro appello per un selfie con la mascherina. Mandateci il vostro a bolzano@altoadige.it con nome e cognome.