Ipes, 26 cancelli rotti: allarme ladri

I residenti da mesi chiedono un bando per le riparazioni: «I garage aperti rappresentano un pericolo per tutti»


di Alan Conti


BOLZANO. Una “moria” di cancelli e garage aperti da mesi, a disposizione di chiunque voglia entrarci con qualsiasi tipo di intenzione. I residenti hanno portato pazienza, ma adesso alzano la voce con l'Ipes per risolvere una situazione che comincia, effettivamente, a farsi critica. Sono ben ventisei, infatti, i condomini o complessi residenziali che hanno segnalato problematiche di vario tipo legate all'apertura dei posteggi sotterranei. A raccoglierle tutte ci hanno pensato l'ex consigliere comunale Marco Caruso e il collega di Circoscrizione Gabriele Galante, entrambi di Unitalia. «Solo a Don Bosco – spiega Caruso – abbiamo garage con le aperture bloccate in via Bari, via Alessandria, via Resia e via Piacenza. Persino a Casanova alcuni non funzionano, anche se in quel caso si tratta di difetti di costruzione. In buona parte dei vecchi edifici, dunque, ci sono problemi con le aperture». Non dai ieri. «No, affatto, sono alcuni mesi che segnaliamo continuamente questa situazione ai funzionari competenti. Ci avevano assicurato che entro fine ottobre avrebbero avviato un bando di gara per la riparazione o la sostituzione, ma ancora non si è fatto nulla. Abbiamo provato a sollecitare, ma nessuno ci risponde». Quale sia il movito che ha portato così tanti cancelli a incepparsi resta un mistero. «In realtà si tratta di guasti di varia natura legati all'usura. C'è, però, un deciso numero di ingressi che vengono lasciati aperti per una questione normativa. Alcuni regolamenti sono cambiati rendendoli irregolari. L'Ipes ha paura di possibili richieste danni e ha deciso semplicemente di disattivarli. Senza mai intervenire». Un varco spalancato verso i box sotterranei lascia aperta una strada non proprio rassicurante. «Non è la prima volta che sentiamo di accampamenti di fortuna nelle zone comuni, di incendi all'interno dei garage o anche di topi d'appartamento che hanno approfittato di questi passaggi. Una serie di eventi tutt’altro che rassicuranti». Ora, senza ancora un bando, i tempi si dilatano mentre dagli uffici competenti dell'Ipes non arriva alcuna notizia. «Se ancora deve essere pubblicato è quasi scontato che si arrivi dritti fino alla prossima estate. Ora che si crea il bando, si fa l'assegnazione e si attendono i 60 giorni per i possibili ricorsi il rischio è di andare alle calende greche».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità