Ivi ed Ale maestri di ballo e nella hit-parade degli influencer bolzanini 

I numeri. Hanno 269 mila follower su instagram, 9mila su facebook, 24mila su tik tok


Marco Sivieri


Bolzano. Mettiamola così. Io sono un uomo che ha la passione per la ferramenta. Dunque passo ore intere nei negozi a soppesare trapani, smerigliatrici, serrature e piallatrici. Le compro, le provo sui miei legni e, se mi piacciono, mi faccio un video in cui dico, appunto, che mi piacciono. Poi lo pubblico su facebook. Allora divento un cosiddetto influencer. O sbaglio? “Lei sbaglia – precisa Ivix, una bolzanina che invece inluencer lo è davvero – perché pubblicare un video non significa che poi qualcuno lo guarderà” - “Io con la Sua ferramenta ho poco a che fare, ma nel mio campo, quello dell’arte e della fotografia, curo in ogni dettaglio i messaggi che affido ai social network”.

Beh, uno si può sempre migliorare! Nel mio prossimo video farò vedere come cambio la carta vetrata della mia levigatrice orbitale.

“Faccia pure come crede, ma vediamo se riuscirà ad avere migliaia di persone che seguono il cambio di carta vetrata, come sono invece quelle che guardano ed apprezzano le mie foto!”. Ebbene sì, quello di Ivix Prolux, bolzanina, è un vero primato: 269 mila follower su instagram, 9mila su facebook, 24mila su tik tok, e via di questo passo.

“Abbiamo iniziato per caso – spiega Ale Caccio, che ha lasciato Roma per amore di Ivix, ed ora vive a Bolzano con lei - coltivando la nostra comune passione per la fotografia, il disegno e l’arte. Qualche anno fa abbiamo iniziato a pubblicare le nostre fotografie su Instagram, e sono così piaciute che, ad un certo punto, un numero straordinario di persone ha iniziato a seguirci in modo continuativo, per vedere e commentare ogni nuova foto che pubblicavamo”.

Ecco, insieme a Ivix c’è Ale: due influencer meglio che one! Ma in ogni modo cos’è questo influencer?

“E’ una persona che attraverso i social mostra di sé al pubblico alcune parti della propria vita quotidiana, il proprio carattere e le proprie aspirazioni -dice Ivix – Se poi il carattere, lo stile ed i messaggi pubblicati in internet sono interessanti, allora ci saranno persone che seguiranno i nostri consigli”.

Ma consigli di ché, scusa, se pubblicate solo le fotografie di voi stessi?

“Noi ci concentriamo sulla moda – aggiunge Ale - Pubblichiamo le foto di come siamo vestiti, di come indossiamo gli abiti che ci piacciono. Poi capita che un’impresa di abbigliamento ci chiede di fare le nostre fotografie con indosso gli abiti che produce. Se i vestiti ci piacciono li indossiamo volentieri e ne pubblichiamo le foto “.

Penso a quella foto che non ho pubblicato, in cui indossavo un Jopperle grigio di lana cotta (per coloro che non sanno cos’è un Jopperle, peggio per loro). “Non tutte le marche però – avverte Ivix - non ci interessano gli abbigliamenti troppo rock (borchie, anelli etc) , non ci interessano le cose volgari e quelle osé”.

In ogni modo l’accento di Ivix è irrimediabilmente un bolzanino standard, una pronuncia che sappiamo fare solo noi di qua, e che ci consente di distinguere se uno è cresciuto in via Firenze, a Merano o ad Oltrisarco.

“In verità io sono arrivata a Bolzano dalla Bosnia quando avevo 7 anni. Ero arrivata in ferie con mia madre per fare visita allo zio, un musicista giramondo. Lui ci vietò di tornare a casa perché diceva di sapere che sarebbe scoppiata la guerra nella ex-Jugoslavia. Ed in effetti ne sapeva più lui in Italia di quanto ne sapevamo noi in Bosnia, perché di lì a poco la guerra scoppiò e noi restammo gradevolmente confinate in Alto Adige”.

Penso allora ad uno zio che si spaccia musicista per coprire la sua attività di agente segreto. “Non c’è molto da scherzare, è andata proprio così - precisa Ivix - Non era un agente segreto, ma diceva che in Italia si sapeva dello scoppio della guerra prima che lo sapessimo noi!”. Forse è proprio così: chi è coinvolto in un conflitto è il meno adatto a valutarne i rischi.

“Tra l’altro abbiamo sviluppato la passione di mettere in luce l’Alto Adige ed i suoi meravigliosi hotel ed alberghi – aggiunge Ale, aiutandomi a cambiare il tema – la qualità delle strutture locali è di gran lunga superiore a quella di qualunque paese europeo. L’architettura dei luoghi, la scelta gastronomica, i servizi accessori per il relax e la bellezza, il profumo del legno e l’efficienza del servizio. Ineguagliabile! Sono caratteristiche che ci piacciono e che volentieri divulghiamo attraverso le nostre pubblicazioni”.

Ok. A questo punto, se fossi una di quelle persone che trinciano giudizi a caso direi: e ci mancherebbe pure che i nostri alberghi fanno schifo, con tutti i contributi che prendono, ma io non sono una di quelle persone, per cui questa cosa non la scrivo.

“Di contributi non so – spiega Ivix – so solo che si vede subito chi sa mettere a frutto le proprie risorse per creare bellezza ed accoglienza e, nel caso dell’Alto Adige, questo è ciò che fanno i nostri albergatori”.

Touché. Dunque andiamo avanti. Ivix ed Ale conducono insieme una scuola di ballo. Questo è il loro mestiere. Influencer lo sono diventati per avventura, lo fanno per hobby e non escludono di farne un lavoro. Ma quanto si guadagna a fare l’influenzatore?

“Le persone più in vista sulla rete possono arrivare a chiedere pure 50mila euro a foto”, mi confida Ale. Ma gli influencer influencer si distinguono anche per stile – continua Ivix - Non è difficile arrivare all’attenzione dei social con messaggi enormi o dirompenti. E ci sono persone che ne abusano, con immagini scioccanti o contenuti volgari, ma non credo che avranno futuro. O, quantomeno, mi auguro che non l’avranno”.

Provo a fare il conto dei miei potenziali follower: mio padre no perché uno il pane se lo guadagna col sudore, mia madre no perché va in fila a mio padre, mia moglie lasciamo perdere: per cui potrei contare su mia figlia, sul cane e sul mio amico Antonio. Tre in tutto.

“Tre follower sono in effetti un po' poco per fare l’influencer, - mi spiega Ale – ma il tema vero è che se ne avessi anche tre milioni, di persone che ti seguono, che te ne fai? Se sei un pirla con tre persone che ti seguono, rimani un pirla con anche tre milioni”. Ahi! Qui è il vero problema! Chi influenza l’influenzatore? “Io Le ho già detto che accettiamo di pubblicizzare ciò che ci piace e che riteniamo opportuno – ribadisce Ivix – per il momento ci vogliamo far influenzare solo dall’arte e dalla bellezza”. Ed in un momento successivo, quando il denaro suonerà le sue campanelle? “In un momento successivo – conclude Ale – forse la bellezza e l’arte”. Niente da fare. Pensavo che mi avrebbero detto che si sarebbero venduti al migliore offerente, ed allora sì che avrei fatto un bell’articolone: tipo “influencer a pagamento!”, o che so, “attenti agli influencer!”. Eppure, visto che ci sono, perché non chiedere cosa ne pensano di come sono vestito, di me e della mia estetica. Perché non rispondono? “Abbiamo lezione di ballo tra poco, è ora di andare”. Mi ero pure messo la cravatta blu. Cos’ha che non va la mia cravatta blu?















Altre notizie

Attualità