Kompatscher: «Così toglierò l’Imi»
Il presidente: «Va migliorata l’esenzione sulla prima casa». Tensione con i Comuni sulla verifica dei conti
BOLZANO. La Provincia cambia la legge sull’Imi e i Comuni entrano in fibrillazione. «Le nuove regole non ricadano su di noi, no ai tagli» hanno detto numerosi sindaci venerdì nella seduta del Consorzio dei Comuni. Il presidente provinciale Arno Kompatscher si stupisce: «Nessuno sta parlando di tagli ai Comuni». E tuttavia la sua ricostruzione di quanto sta accadendo rivela i motivi dell’allarme dei Comuni. A metà settembre dovrebbe arrivare in consiglio provinciale il disegno di legge con la «nuova» Imi provinciale. Se ne sta discutendo in tavoli cui partecipano anche i Comuni e i Caaf.
Kompatscher riassume così l’operazione in fase di studio: «Intanto un chiarimento sulla finanza locale. L’anno scorso abbiamo aumentato di 20 milioni i trasferimenti ai Comuni. Per quanto riguarda l’Imi, ci siamo resi conto che serve una modifica del trattamento sulle prime case standard, quelle non di lusso, ed è di questo che stiamo discutendo con i Comuni. Il nostro obiettivo con l’Imi era di garantire l’esenzione sulla prima casa “standard”. Ci si doveva arrivare attraverso una detrazione che varia di Comune in Comune, collegata al valore catastale. Era stata adottata questa formulazione perché prevedere una detrazione unica per tutta la provincia avrebbe comportato problemi, essendo i valori sensibilmente differenti da zona a zona. Nonostante questo, ci siamo accorti che non tutti i titolari di prima casa (non di lusso) sono stati esentati totalmente. Dovremo quindi modificare con la nuova legge i parametri di calcolo, tenendo fermo il principio che le abitazioni di fascia alta continueranno a pagare. Abbiamo detto ai Comuni che valuteremo insieme se è possibile alzare le detrazioni, senza che questo comporti una ulteriore compensazione dalla Provincia ai Comuni». Questo è il punto che ha allarmato i sindaci. Riassume Kompatscher: «L’anno scorso la Provincia ha versato ai Comuni 45 milioni come compensazione per il minore gettito dell’Imi legato alle detrazioni. Secondo qualcuno, quella cifra era superiore al minor gettito effettivamente subìto. Abbiamo quindi deciso di verificare i conti e se le ulteriori detrazioni potranno essere conteggiate in quei 45 milioni. È una verifica, non è un annuncio di tagli». Marco Pirolo, coordinatore della Consulta dei Caaf, conferma: «In base ai nostri dati, il 20% di titolari di prima casa non di lusso paga ugualmente l’Imi. Si tratta di cifre basse, intorno ai 30 euro, ma ci sono». Pirolo segnala un altro tema: «Andrebbe risolto il problema delle seconde case affidate a titolo gratuito ai figli. I proprietari pagano come per le abitazioni date in affitto, non è equo».
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