Kompatscher: Vienna ha ragione 

Doppio passaporto, la Svp: «Normale ascoltare anche noi». Ulli Mair: «Alfano è un politico in agonia»



BOLZANO. Toni durissimi da Roma verso Vienna sul doppio passaporto. La Svp da un lato prova a smussare i toni, dall’altro difende il governo austriaco. È stata sorprendente per la sua asprezza mercoledì la nota del ministro degli Esteri Angelino Alfano, che ha bloccato la partecipazione dell’ambasciatore italiano all’incontro del 23 marzo a Vienna tra i ministri austriaci e i capigruppo provinciali. Alfano non solo ha detto che le trattative dovranno essere bilaterali Vienna-Roma, non trilaterali con Bolzano, ma ha annunciato che sulla doppia cittadinanza il governo è pronto a esaminare «tutte le possibili misure per opporci a un atto che non sarebbe conforme al diritto internazionale». Di fronte a una simile escalation, il presidente Arno Kompatscher minimizza: «Più che altro un malinteso». Poi la difesa degli austriaci, da parte di Kompatscher, reduce dagli incontri di martedì: «È legittimo che il governo austriaco decida di sentire i rappresentanti del consiglio provinciale, per capire cosa ne pensano. Il governo italiano potrebbe immaginare un vertice simile. Dissento dalla presa di posizione della Farnesina». Kompatscher era stato avvisato dallo stesso ambasciatore italiano a Vienna dell’invito ricevuto per il vertice del 23 marzo: «L’ambasciatore era stato invitato per garbo istituzionale, proprio per dare il segnale che qualsiasi passo sul tema della doppia cittadinanza verrà gestito da Vienna coinvolgendo anche il governo italiano». Tutto questo clamore non fa che mettere in imbarazzo la Svp. Come riassume Ulli Mair (Freiheitlichen), «più se ne parla, più sta sotto i riflettori, più il doppio passaporto si allontana. La strategia della Stf è sbagliata». Intanto si allunga la lista di chi non ci sarà. «Il tema mi interessa troppo poco, per perdere una giornata», riferisce Paul Köllensperger, che si aggiunge a Christian Tommasini, Roberto Bizzo e Riccardo Dello Sbarba. Ci sta pensando Elena Artioli: «Se ci sarà la doppia cittadinanza, la scelta dovrebbe essere allargata agli italiani». Anche ieri Tommasini diceva: «Se deve essere una azione divisiva, allora siamo contrari». Anche di questo ha parlato Kompatscher con la ministra degli Esteri Karin Kneissl. Doppia cittadinanza a chi vanta antenati dell’impero, a chi si è dichiarato tedesco nell’ultimo censimento? Così Kompatscher: «Bisognerà pensare con grande attenzione ai criteri. La posizione della Svp è che non si dovrà provocare una spaccatura nella popolazione». Più polemico il capogruppo Dieter Steger: «Bisogna essere più rilassati. Le istituzioni austriache, cui spetterà l’eventuale legge, vogliono capire l’umore della popolazione». Ulli Mair chiude il discorso: «Alfano è un politico in agonia. La decisione spetta a Vienna». Sven Knoll (Stf) ha contattato ieri esponenti della Fpö e della Övp: «C’è stupore per i toni usati dal ministro italiano. Il governo austriaco ha detto più volte che ha intenzione di parlare con il governo italiano, anche se potrebbe fare tutto ciò che vuole sulla doppia cittadinanza. Che senso avrebbe non ascoltare noi sudtirolesi, che siamo i protagonisti di questa vicenda?». (fr.g.)













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