L’Abd sarà liquidata, ci sarà un bando europeo

Kompatscher: gara per le nostre quote per evitare un danno patrimoniale Michaeler non lascia: «Futuro incerto, hanno prevalso le emozioni negative»



BOLZANO. «Il bando europeo per la gestione dell’aeroporto sarà un appalto aperto a tutti. Chissà cosa succederà: noi, di sicuro, non avevamo preparato un piano B e quindi siamo aperti ad ogni possibilità»: a sottolinearlo è stato ieri il presidente di Abd (Airport Bolzano Dolomiti) Otmar Michaeler, che ha glissato anche sulle sue possibili dimissioni. «Oggi (ieri per chi legge ndr) non è questo il tema, anche perché il primo consiglio di amministrazione utile è stato convocato per la prossima settimana».

Di sicuro Abd, società di cui la Provincia detiene il 100 per cento delle quote, nel breve-medio termine dovrà essere liquidata. «Noi preferiremmo - precisa Kompatscher - che Michaeler restasse al suo posto, anche perché il bando di gara europeo non potrà essere indetto dalla sera alla mattina. Ci vorranno dei mesi. La nostra scelta di uscire da Airport Bolzano Dolomiti è politica e non è legata al disegno di legge provinciale».

Michaeler, il manager scelto dalla Provincia per portare avanti il piano di rilancio, ha fatto poi una serie di valutazioni sull’esito della consultazione referendaria. «La democrazia è sovrana ed è doveroso prendere atto dell’esito del voto. Sulla consultazione hanno pesato di sicuro le emozioni, che purtroppo sono state in gran parte negative. Io deluso? Ci abbiamo creduto fin dall’inizio e ci siamo spesi fino in fondo. Ora si apre un altro capitolo, su cui ovviamente non possiamo più incidere». La Provincia - ha precisato Kompatscher - «dovrà fare in ogni caso un bando per verificare se ci sono privati interessati alle quote pubbliche, altrimenti potrebbero imputarci un danno patrimoniale».

Nel corso degli anni, infatti, per lo scalo sono già stati spesi oltre 100 milioni di euro.

La Provincia indirà, dunque, una gara per la concessione dell’aeroporto. In mancanza di un aggiudicatario, la concessione tornerà all’Enac (ente nazionale per l’aviazione civile), che a sua volta indirà un bando europeo per la gestione. I tempi da mettere in conto di sicuro non sono brevi e sono imposti dalla legge. Nel frattempo all’aeroporto continueranno a volare i charter e non cesseranno nemmeno i voli sportivi e militari. Il successo del «no» comporta non solo lo stop ad ogni ulteriore discussione in Consiglio del disegno di legge sull'aeroporto, ma anche ad ogni ampliamento della pista di decollo ed atterraggio. «Sia per quanto riguarda i 30 metri ulteriori previsti dal progetto di sviluppo - ha spiegato Kompatscher - sia per quanto riguarda i 138 metri già approvati». La pista, per ora, resterà dunque di 1.294 metri ma un eventuale privato interessato a subentrare farà di sicuro domanda per allungarla. (max.bo.)

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