L’Assb: 14 milioni di sussidi in un anno

Erogati a 6.800 residenti in città, la metà sono stranieri. Soldi a famiglie numerose, disoccupati e aiuti per l’affitto


di Davide Pasquali


BOLZANO. Un aiuto a chi non riesce a pagare l’affitto di casa, a chi è disoccupato di lungo periodo, a chi ha tanti figli da mantenere, alle madri single e via dicendo. Quattordici milioni di euro in un anno. A tanto ammonta il totale dei sussidi economici erogati in contanti dall’Azienda servizi sociali di Bolzano, dunque dallo stesso Comune. A beneficiarne sono quasi settemila assistiti, quasi la metà dei quali cittadini stranieri. Dopo quella italiana, di gran lunga in cima alla classifica, le nazioni più rappresentate risultano Marocco, Albania e Pakistan. Queste sole contano oltre 1.300 beneficiari, ossia il venti per cento del totale degli assistiti. Uno su cinque.

Sono i dati forniti dall’assessore comunale alle politiche sociali Mauro Randi al consigliere di Fratelli d’Italia Mariateresa Tomada, la quale, al riguardo, lo scorso mese di novembre aveva presentato una interrogazione in consiglio.

Partiamo dal totale erogato. I dati riguardano l’ultima consiliatura, cioè la Spagnolli bis. Nel 2010 il Comune aveva erogato sotto forma di sussidi Assb - che sono i più svariati in base alla legge provinciale che regola la materia - quasi dieci milioni di euro. Per la precisione si trattava di 9.919.497 euro. Nel 2011 la cifra era discretamente salita a 11.144.653 euro, per poi scendere lievemente nel 2012 a 10.744.527 euro. L’ultimo dato disponibile in municipio è quello riguardante il 2013 e certifica un ulteriore pesante rincaro: 14.545.705 euro. Facile, per il 2014, attendersi un ulteriore significativo aumento della cifra erogata, anche perché la crisi economica persistente avrà di certo fatto aumentare le richieste.

Purtroppo i dati forniti non sono omogenei e confrontabili, nel senso che il numero complessivo di assistiti fornito dagli amministrativi di Assb riguarda l’oggi, mentre la cifra totale erogata riguarda il 2013.

Ci sia comunque concesso di estrapolare una media, molto probabilmente sottostimata (per quanto detto sopra).

Oltre quattordici milioni di euro divisi per quasi settemila assistiti fa oltre duemila euro a testa. Nel calderone però, è noto, finisce sia chi riesce a incassare soltanto poche decine di euro l’anno sia chi ne incassa svariate migliaia.

Nemmeno i dati disaggregati per fasce di incasso sono disponibili, quindi non si può sapere quanti incassino quanto e per quale motivo. Ci si deve dunque accontentare di vedere a chi vanno questi sussidi, suddivisi per nazionalità.

La parte del leone la fanno i cittadini italiani (nella categoria sono ricompresi pure naturalizzati, rom, sinti ecc.). Stiamo parlando di 3.574 assistiti, che rappresentano il 52,3% del totale. Al secondo posto, come Stato di origine c’è il Marocco, che conta 550 assistiti, ossia l’8% del totale. Al terzo posto per numero di erogazioni c’è l’Albania, con 484 assistiti, i quali rappresentano il 7,1%. Segue, al quarto posto, il Pakistan, con 330 beneficiari, cioè il 4,8% del totale degli assistiti. Seguono poi Afghanistan (170 assistiti; 2,5% del totale), Romania (167; 2,4%), Macedonia (125; 1,8%), Perù (115; 1,7%), Bangladesh (104; 1,7%).

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