L’Austria: «Basta profughi dall’Italia»

Per Vienna «troppi immigrati illegali e pochi controlli». A Bolzano è polemica sulla chiusura dei Centri Emergenza Freddo


di Massimiliano Bona


BOLZANO. L’Austria torna a minacciare muri al confine. Lo ha fatto ieri con il ministro alla difesa Hans Peter Doskozil, che non vuole più saperne di profughi provenienti dall’Italia. «Fino a quando continua ad esistere un'immigrazione illegale e non controllata, e l'Austria ne è fortemente colpita, non può esserci alcuna ulteriore via legale per i richiedenti asilo». Con 36 mila richieste di asilo in Austria nel 2016, rispetto alle circa 120 mila in Italia, il confronto proporzionale rispetto al numero di abitanti dei due Paesi, mostra che l'Austria è «colpita» dal fenomeno «molto più dell'Italia, e cioè il doppio», ha spiegato all’Apa. Se il rapporto fra le popolazioni di Austria e Italia è di 1 a 7, il rapporto nelle richieste di asilo è di 1 a 3. Doskozil vede favorevolmente l'apertura di centri per le procedure di asilo al di fuori dell’Europa e vuole rafforzare il controllo ai confini lungo la rotta dei Balcani. L'obiettivo è quello di poter prevedere l'impegno dei soldati austriaci, in modo bilaterale, «per la protezione delle frontiere, anche negli altri Stati».

Chiusi i Centri di emergenza freddo. Intanto a Bolzano monta la polemica sull’ormai prossima chiusura dei Centri emergenza freddo. «Il 26 marzo - si legge in una nota di Bolzano accoglie - toccherà al Palaresia, il 31 marzo all’ex Alimarket. Sarà un momento delicato per la città, che non sembra pronta a gestire la situazione: 25 persone pernottano al Palaresia, più di 100 persone all'Emergenza Freddo all'ex Alimarket, circa 60  dormono in strada o presso i locali messi a disposizione da alcune parrocchie bolzanine. Tutti si riverseranno in strada. Li troveremo a dormire in piazza Magnago, sotto i ponti sull’Isarco e nei parchi? Si tratta di più di 180 persone. Nei soli primi 15 giorni di marzo (stima per difetto calcolata solo su alcuni giorni di osservazione) sono arrivate a Bolzano circa 50 persone. Alcune hanno fatto richiesta di asilo a Bolzano, altre sono alla ricerca di una nuova vita, altre ancora sono in "transito" verso il Nord Europa ma vengono respinte dalle forze dell’ordine».

Due sono le soluzioni auspicate da “Bolzano accoglie”. «Ampliare i posti, in modo da accogliere i richiedenti protezione internazionale attualmente in strada, e creare un centro di transito. Molte delle persone che si trovano in strada hanno fatto richiesta di protezione internazionale a Bolzano. In totale, ad oggi, sono 97».

La replica. Di altro avviso Luca Critelli, direttore della ripartizione famiglia e politiche sociali: «I Centri emergenza freddo chiuderanno come avviene ogni anno. All’ex Alimarket resteranno i 170 richiedenti asilo aventi titolo per restare. Gli altri dovranno fare richiesta in Questura. Non può essere comunque Bolzano l’unico polo di attrazione per tutti. Sono arrivate, in questi mesi, persone con precedenti penali o le cui domande di asilo erano state rigettate».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità