L’ex operaio Memc apre una libreria per bimbi in via Resia

Giampietro Crespiatico, 52 anni, si è rimesso in gioco «Era il sogno della mia vita, adesso riparto dalle favole»


di Federico Sanzovo


BOLZANO. Ripartire da zero a 52 anni, dopo aver vissuto l'esperienza della mobilità, non è affatto semplice, soprattutto in un periodo di crisi. Farlo aprendo una libreria per ragazzi in un quartiere di periferia, però, è un'impresa che richiede davvero molto coraggio: «Ci vuole del fegato, ma anche pizzico di pazzia». A riconoscerlo è lo stesso protagonista di questa vicenda, Giampietro Crespiatico che, dopo aver lavorato alla Memc di Merano, si è ritrovato, circa un anno fa, in mobilità. Dopo le iniziali difficoltà ha deciso di realizzare il sogno che teneva ben chiuso nel cassetto da tanti anni: quello di poter gestire una libreria tutta sua. Alla fine ci è riuscito e ieri, all'inaugurazione, i locali di via Resia 10/C si sono riempiti di famiglie che festeggiavano assieme a lui: «Sono molto contento, avevo sempre sognato di fare il libraio e adesso ce l'ho fatta». Giampietro Crespatico è entusiasta, stampa scontrini, stringe mani, scatta foto e nel frattempo si racconta: «Ho deciso di farlo adesso perché ero alle strette, dopo un anno senza lavoro ho trovato quel pizzico di follia che mi serviva e ho capito che dovevo provarci. Quando va tutto bene si ha paura di cambiare vita, mentre se si è in difficoltà è più facile reinventarsi». All'interno il negozio ha le pareti tutte colorate, i libri sono disposti ordinatamente sugli scaffali, c'è una bacheca per i disegni dei bambini, mentre al centro c'è tanto spazio occupato da qualche tavolino: «Vorrei che questo posto diventasse un luogo d'incontro, dove i bambini possano divertirsi, per questo organizzeremo diversi laboratori durante l'anno».

Nonostante sia stato guidato dalla voglia di realizzare il suo sogno, Crespiatico ha mantenuto la mente lucida e si è mosso razionalmente: «Ovviamente – ha sottolineato – non mi sono inventato tutto dall'oggi al domani. La scelta di aprire una libreria che fosse indirizzata espressamente ai ragazzi è legata al fatto che credo che questo genere non muoia con il commercio in rete, perché i bambini il libro lo devono vedere, sfogliare. Guardare una copertina sullo schermo del computer non ha senso». Anche la scelta del luogo, inoltre, è stata ben ponderata: «Io vivo a Merano, ma sono arrivato in Alto Adige 19 anni fa da Milano, quindi conosco poco la cultura tedesca. Per questo ho scelto un posto che fosse più adatto a me e che mi permettesse di fare meglio il mio lavoro. Firmian è un quartiere di periferia, dove la cultura spesso non arriva, ma è anche un quartiere giovane e pieno di famiglie, quindi non potevo fare scelta migliore. Da libraio devo assolutamente applaudire all'apertura della nuova biblioteca, mi darà una grande mano». La sfida è appena partita, ma Crespiatico ha già ottenuto le prime soddisfazioni: «Un bambino, dopo essere stato in libreria per un po' ha detto a sua mamma di sentirsi a casa. Ecco questo mi fa capire che ho già raggiunto il mio primo obiettivo».













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