L’infermiere scende di nuovo dall’ambulanza

Il servizio era stato attivato all’inizio di quest’anno Ma Azienda sanitaria, Croce Rossa e Bianca bisticciano


di Giuseppe Rossi


MERANO. Sono nuovamente ai ferri corti Azienda sanitaria, Croce rossa e Croce bianca, con il mini esercito di volontari, che quotidianamente salvano la vita a persone vittime di incidenti stradali o casalinghi. Al centro della diatriba torna ancora una volta il ruolo dell'infermiere a bordo dell'ambulanza, accolto a braccia aperte dalla Croce rossa e mal digerito dalla Croce bianca, al punto alcuni mesi fa da far saltare il direttivo locale di quest’ultima. Il risultato ora però è che quell'infermiere, che dal primo gennaio saliva sull’ambulanza medicalizzata della Croce rossa, alleggerendo il molti casi il già complicato lavoro del medico d'urgenza, da due settimane è appiedato.

Per consentire all'infermiere di uscire in ambulanza, l'equipaggio della Rossa assieme al mezzo di soccorso si erano trasferiti dalla sede di via Petrarca a fianco della rampa del pronto soccorso, gomito a gomito con i loro colleghi della Croce Bianca andando a occupare dei locali però inutilizzati da diversi anni quindi degradati. I volontari della Croce rossa, dopo aver digerito per mesi la collocazione provvisoria del loro equipaggio dedicato all'ambulanza medicalizzata nei locali ex centro trasfusionale lungo il muro di cinta del vecchio ospedale, hanno deciso di ritornare nella sede di via Petrarca. Collocazione questa inconciliabile con l'infermiere che, quando non ci sono interventi lavora in pronto soccorso. È stato il medico del lavoro della Croce rossa da Bolzano a intimare l'abbandono degli spazi dopo aver rilevato in un’ispezione l'assenza delle condizioni minime per il personale. Locali rimasti come vent'anni fa, senza docce e bagni, senza collegamento internet e spazi comuni. Il tutto a differenza degli spazi dei dirimpettai della Croce bianca, che godono di stanze completamente ristrutturate e dotate di ogni comfort. Quasi che i volontari della Rossa fossero figli di un dio minore.

Pensare di condividere gli spazi tra Bianca e Rossa, come si farebbe in qualsiasi altra realtà non solo nazionale ma mondiale? «Io in questa discussione per gli spazi comuni non mi ci metto proprio», è la lapidaria risposta del direttore comprensoriale dei servizi infermieristici Frank Blumtritt. Il che la dice lunga sul grado di gelosia reciproca tra le due strutture di soccorso. A due settimane dal rientro della Croce rossa in via Petrarca ora è scattata la sequenza degli scaricabarile. A farne le spese le vittime degli incidenti e il medico d'urgenza che ha immediatamente visto impennarsi le richieste d'intervento. Secondo la Croce rossa si tratterebbe di interventi minimi, risolvibili con un paio di migliaia di euro di investimenti. Briciole per un'Asl che nell’edilizia sanitaria investe milioni di euro ogni anno. Per l'Asl si tratta di lavori inutili, visto che ormai è sulla rampa di lancio il progetto della nuova sede per Croce bianca e rossa a fianco del parcheggio dell’ospedale.

La Croce bianca infine: l'infermiere appiedato dalla Rossa non lo fa salire sui propri mezzi in quanto non è deputata a garantire il servizio dell'ambulanza medicalizzata che spetta alla Rossa. Sarebbe un aggravio di lavoro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità