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L’Ipes: sono 400 gli alloggi vuoti: «Devono essere ristrutturati» 

A questi se ne aggiungono 290 per i quali l’intervento è in corso oppure è appena stato ultimato La presidente Tosolini: «Non è facile ridurre i tempi: in questo anno e mezzo appalti deserti per l’esplosione dei costi»



BOLZANO. Quanti sono gli alloggi dell’Ipes vuoti? 572 al primo dicembre del 2022, secondo la risposta dell’assessora Waltraud Deeg ad un’interrogazione dei consiglieri provinciali del Team K; 400 secondo la presidente dell’istituto Francesca Tosolini. La differenza di cifre sta nell’interpretazione dei numeri. In ogni caso sono tanti gli appartamenti tenuti chiusi in una realtà - come quella altoatesina - in cui proprio anche a causa delle difficoltà a trovare casa, sia le aziende private che gli enti pubblici fanno sempre più fatica a reperire collaboratori.

Presidente, perché non assegnate subito questi 400 appartamenti?

Al momento sono chiusi, perché devono essere ristrutturati. 400 alloggi rappresentano circa il 3% del patrimonio complessivo Ipes che, a livello provinciale, ha 13.500 appartamenti. Certo si può fare di meglio, ma ci sono dei tempi tecnici tra quando un alloggio si libera e quando può essere riassegnato.

Attualmente quanti sono gli alloggi in fase di ristrutturazione?

Circa il 6% del patrimonio risulta “non occupato”, in quanto in ristrutturazione. Abbiamo 185 alloggi “in lavorazione”, ovvero nei quali sono in corso ristrutturazioni o risanamenti più o meno importanti; ai quali se ne aggiungono 235 appaltati, di questi 130 sono pronti per la consegna.

Non si potrebbero accelerare i lavori di ristrutturazione?

È quello che stiamo cercando di fare con il piano straordinario di risanamento, partito nel 2021. Si calcola di riuscire a ristrutturare tra i 400 e i 500 alloggi all’anno, ma con una programmazione diversa che riteniamo potrà dare - forse non subito, ma nei prossimi anni - dei buoni risultati sul fronte della tempistica.

In cosa consiste la novità?

Si procede, ristrutturando per blocchi di circa trenta alloggi alla volta, e i lavori vengono appaltati ad un’unica ditta.

Quali sono i tempi medi di una ristrutturazione?

Ovviamente, dipende dal tipo di intervento richiesto. Ma possiamo calcolare un tempo medio di tre mesi. Purtroppo, nell’ultimo anno e mezzo, i tempi si sono allungati e non per colpa nostra.

Per colpa dell’esplosione dei costi delle materie prime.

Appunto. Si parla di un 20-30% in più. Ci sono state gare che sono andate deserte, perché le ditte non riuscivano a stare nei prezzi fissati. La speranza è che nei prossimi mesi la situazione possa migliorare. Di buono c’è che abbiamo avuto una boccata d’ossigeno grazie al piano complementare al Pnrr.

Di cosa si tratta?

Si tratta di 15 milioni e 700 mila euro che ci verranno dati per il risanamento del patrimonio.

Significa che con questo tesoretto aggiuntivo potrete risanare un numero maggiore di alloggi di rispetto a quelli inizialmente previsti?

Purtroppo, non è così. Perché buona parte dei soldi che riceveremo, andranno a coprire i maggiori costi delle materie prime per le ristrutturazioni che erano già programmate.

Per ottenere i fondi però i vostri uffici dovranno correre.

I tempi in effetti sono molto stretti, ma i nostri uffici hanno fatto un ottimo lavoro. Entro il 30 giugno sono pronti a consegnare i lavori alle ditte, perché una delle condizioni per ricevere i soldi, è aver completato gli interventi entro il 2026.

Con i soldi del Pnrr dove andrete a ristrutturare gli alloggi?

Brunico, Merano, Sarentino, Perca e anche Bolzano.

E per quanto riguarda le nuove costruzioni?

Nel capoluogo abbiamo due progetti importanti: prevedono la costruzione di 65 alloggi ad Aslago e altri 35 in viale Druso. Ma abbiamo bisogno di nuove aree, per programmare oggi, quello che servirà nei prossimi anni. A.M.

 













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