L'ospedale di Bolzano blocca le visite a pagamento

Medici e pazienti protestano. Fabi: «Prima smaltire le lista d'attesa normali»


Valeria Frangipane


BOLZANO. Il direttore generale dell'Asl unica, Andreas Fabi, ha bloccato da una ventina di giorni le visite a pagamento all'ospedale San Maurizio. E l'ha fatto perchè le liste d'attesa "normali" stanno esplodendo: per prenotare una visita dermatologica si devono attendere 199 giorni, 174 per una visita pediatrica allergologica, altrettanti per una visita pneumologica. Immediate le proteste di pazienti e personale medico con la direzione sanitaria che a questo punto ha deciso di ripensarci: «Vedrò di ripristinarle quanto prima, se riesco già da lunedì». Insomma le visite private fatte a pagamento dai medici dell'ospedale (la cosiddetta libera professione intramoenia) che in tutt'Italia esiste da sempre ma che l'Alto Adige si è visto costretto a reintrodurre a marzo del 2010 dopo averla abolita nel 2003 continua a creare problemi. Di queste ore la protesta vivacissima dei medici che non riescono a capire come mai l'Asl abbia deciso di bloccare le prenotazioni. Sconcerto e confusione anche tra i pazienti perchè il Cup (il centro di prenotazione unico) non riusce più a dare risposte chiare e sembra adnare avanti a tentoni: «Signora riprovi domani forse la direzione nel frattempo ha sbloccato le agende dei medici». Ma dottor Fabi, perchè tutta questa confusione? «Nessuna confusione, devo rispettare la legge. E la legge proviciale mi obbliga a non concedere l'ok per le visite a pagamento in quelle specialità che abbiano liste d'attesa per l'attività istituzionale (e cioè normale) che superino i 60 giorni. E siccome, purtroppo, la situazione in troppo branche è difficile ho deciso di intervenire. Vedete io non posso permettermi di avere in un determinato settore pazienti in attesa dai 90 ai 100 giorni per una visita col ticket ed avere, nella stessa specialità, il paziente a cui viene offerta la stessa visita in sette giorni perchè se la paga. La politica è stata chiara e queste cose non le tollera, a questo putno non posso eprmetetrmi di non far rispettare la legge». Ma se le cose stanno così perchè ha deciso che da lunedì il Cup potrà tornare ad accettare anche le prenotazioni a pagamento? «Perchè in questi giorni ho chiesto ai primari spiegazioni di quanto stava succedendo e me le hanno date. Posso dire che certe liste d'attesa si sono allungate perchè magari alcuni reparti si sono trovati con un medico in meno ed hanno avuto - oltre a questo - anche un aumento di richieste. Devo anche dire però che i primari potrebebro venirci incontro se, per esempio, decidessero di aumentare da 100 a 120 (faccio un numero a caso) le visite ambulatoriali settimanali. Credo che occorra trovarsi a metà strada non voglio il muro contro muro». Va detto però che la questione ha irritato, non poco i medici di tutti i reparti. az2 az201 Visite private: l'ospedale taglia le ore Tait: «Le riduciamo solo ai medici con poche richieste». Volanti (Anaao): «Atto illegittimo» La richiesta resta alta in Ginecologia Ortopedia e Oculistica di Valeria Frangipane BOLZANO. L'ospedale a pochi mesi dall'introduzione delle visite private a pagamento tira le somme e si prepara a ridurre le ore ai medici che hanno poche richieste in agenda. Claudio Volanti (Anaao): «Atto illegittimo». Insomma la libera professione intramoenia - che l'Alto Adige si è visto costretto a reintrodurre a marzo - continua a far discutere. L'Anaao in una lettera ai vertici della sanità ed a 400 iscritti si dice contrario alla proposta del direttore medico Flavio Girardi che punta a ridurre provvisoriamente le ore di visite private a quei medici che vantino un'agenda con un tasso di utilizzo inferiore al 50%. L'Alto Adige concede solo 3 ore di libera professione la settimana, in orari impossibili (il venerdì pomeriggio), contro le 20 di Trento e le 40 del resto d'Italia, non può tagliare ancora».













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Davide Pasquali

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