L’università pensa alla “fase 2” e valuta la riapertura parziale 

Dopo la chiusura. La Lub traccia uno schema di ripresa delle attività dalla metà di maggio  L’80 per cento degli esami è stato fatto, ma i laboratori sono parzialmente bloccati


Paolo Campostrini


Bolzano. unibz è chiusa. Ma è come se non lo fosse. Due numeri: l’80% degli esami sono stati effettuati e l’80% del personale lavora. Anche se da casa. Certo, l’università ha un vantaggio, anzi due. È giovane. Ma si può dire che è nata giovane. Nel senso di una digitalizzazione avanzata fin dall’inizio, web ovunque, sistemi informatici che sono aggiornati da quando esistono. Quindi, tra la fase 1 dell’emergenza e la prossima, possibile, fase 2 la differenza dovrebbe essere poca. In realtà al secondo capitolo della nostra vita ai tempi del coronavirus l’ateneo sta già pensando da giorni. E ci sono passaggi già predisposti. Uno di questi lo spiega Günther Mathà, il direttore. Che annuncia: «Il passaggio più importante, ad ogni anno accademico, è l’esame di ammissione per il trilinguismo. È la nostra caratteristica, non possiamo rinunciarci. Saranno un migliaio gli studenti da valutare...». Dunque? La notizia è che potranno sostenere l’esame da casa. E con questo la Lub è già entrata nella fase emergenziale due, quella che dovrebbe riaprire il riapribile a patto di predisporre sicurezza garantita in ogni fase delle attività, distanze rispettate e niente assembramenti . Mathà, col rettore Paolo Lugli e i presidi di facoltà hanno lavorato a lungo per mettere a punto il piano di riavvio. Che sarà assolutamente possibile nella sostanza ma che potrà variare nelle forme. A seconda dei protocolli governativi che ci guideranno nel dopo Pasqua e della rispondenza dell'informatica alle esigenze accademiche.

Mathà, il primo scoglio saranno le centinaia di candidati a entrare alla Lub nel prossimo anno accademico...

Ne aspettiamo un migliaio. Ma non dovranno spostarsi per sostenere l’ammissione. Saranno interfacciati sul computer di casa.

C'è il rischio che qualcuno di loro bari, magari con wikipedia vicino o un suggeritore a fianco?

Improbabile. Abbiamo messo a punto un sistema di monitoraggio da remoto, un perfezionamento dei sistemi adottati dalle teleconferenze. Un monitor potrà muoversi a 360 gradi per verificare se intorno al candidato ci sono anomalie. Poi, il materiale sarà distrutto, per ragioni di privacy. Ma intanto il sistema ci garantirà la correttezza della prova. Nessuno potrà barare. Anche se, posso immaginarlo, i nostri professori hanno già soverchia esperienza nel valutare la situazione, anche solo guardando il candidato negli occhi.

Ma se, mettiamo, il 15 maggio ci fosse il via libera all’apertura effettiva dell’ateneo?

Anche in previsione di riaperture parziali c’è uno schema di ripresa. Lo si è già delineato. Tutto il personale che dovesse lasciare il proprio smartworking per rientrare in ufficio troverà tutti le predisposizioni di sicurezza attive, dalle mascherine al resto.

E il distanziamento?

Ogni welcome desk, ogni banco di accettazione o ufficio a contatto col pubblico sarà dotato di barriere trasparenti in plexiglas per evitare qualsiasi contatto. Poi, all’interno, protezioni e distanziamenti.

Avete già predisposto un protocollo interno per la fase due?

Oltre agli esami a distanza e agli accorgimenti verso l’esterno ci siamo lasciati possibilità di scelta riguardo alle concrete applicazioni dei singoli accorgimenti. Questo perché nessuno è certo di quali saranno i protocolli governativi generali. Ci teniamo pronti.

E fino ad ora com’è andata?

Bene, direi. L’informatica ci aiuta parecchio.

Molto?

Moltissimo. Siamo avvantaggiati, almeno in questo, rispetto ad altre realtà universitarie perché la disponibilità di strumenti digitali da noi è molto avanzata, L’80% degli esami si è potuto svolgere proprio per questa dotazione interna. Come pure gli uffici amministrativi sono operativi all’80% .

Ci sono settori che hanno sofferto, per questa emergenza?

Sicuramente i laboratori. E le altre situazioni che necessitano di un lavoro sul campo. Anche digitalizzandoli i laboratori possono muoversi solo parzialmente. E così studenti e i tecnici hanno avuto qualche difficoltà. Perchè in questi casi serve il lavoro di gruppo. Ma rimedieremo.

Si aspetta una apertura tra breve?

Avverto l’eventualità che da metà maggio si possa iniziare un percorso di riavvio anche dell'attività interna e delle aperture parziali al pubblico e agli studenti.













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