La «battaglia» dei gazebo Pd e Forza Italia in piazza 

Via ai tour nei quartieri per i due partiti: questionari sui problemi della città Moretti: «Elettori stanchi di litigi». Biancofiore: «Se stiamo lontani, ci mollano»



BOLZANO. Il gazebo di Forza Italia è stato montato in piazza Don Bosco, quello del Pd in piazza Nikoletti di Oltrisarco. Nelle prossime settimane si daranno il cambio. I due partiti lanciano l’operazione «ritorno nei quartieri», marcia di avvicinamento alle elezioni provinciali, «e alle prossime politiche, visto che ahimè si tornerà a votare» aggiunge la deputata forzista Michaela Biancofiore. Ieri il debutto. Banchetto e questionario è la formula adottata. «Ma che originali i forzisti, che spirito di iniziativa...», ironizzano dal gazebo del Pd Daniele Moretti (presidente del circolo Centro-Gries), Marco Alberto (segretario dei giovani Pd) e Giancarlo Croce. Rivendicano la precedenza sull’idea, annunciata per tempo con conferenza stampa. Stanno in piazza e distribuiscono i questionari, «occasione per confrontarci con le persone». Non c’è la coda né da una parte né dall’altra, ma informano con un certo sollievo che il clima è sereno, nessuno offende nessuno. In altri momenti è andata peggio.

Le elezioni politiche del 4 marzo hanno suonato l’ennesima sirena d’allarme. Nei quartieri popolari hanno vinto Movimento 5 Stelle e Lega. Pd e Forza Italia dietro. CasaPound forte intorno al 7%. Allora banchetti. «In realtà Forza Italia in città è stabile, ma bisogna fidelizzare gli elettori, seguirli, altrimenti ti mollano», così la politica liquida secondo Biancofiore. Dall’altra parte della barricata, Moretti promette un Pd più sulla strada: «Siamo stati un po’ lontani, qua bisogna stare».

GLI AZZURRI. Maglietta azzurra con il logo «Squadra Italia», perché «siamo tutti un grande gruppo, chi fa politica e i cittadini», assicura Michaela Biancofiore sotto il porticato di piazza Don Bosco. Con la deputata, la sorella Antonella (ritorno alla politica per occuparsi di scuola), Antonio Bova, Alberto Sigismondi, cinghia di trasmissione con la Bolzano popolare, Gianfranco Ponte (comitato inquilini Ipes) e Franco Murano, che da anni alterna andate e ritorni nell’area di centrodestra. La maglietta gadget di ieri ha l’hashtag #forzadonbosco, seguiranno #forzaoltrisarco e così via. «Apriremo anche pagine facebook per ogni singolo quartiere», anticipano, «piazze virtuali in cui tutti i residenti potranno segnalare problemi o proposte». A proposito di piazze, questo è uno dei problemi più citati a Don Bosco, non solo ieri nel questionario compilato al gazebo forzista. «Ma è possibile che un quartiere importante come questo, popoloso e con problemi sociali, non abbia una vera piazza in cui le persone possano incontrarsi?», riferiscono. Sulla sicurezza, spunta la sorpresa. Meno grida di allarme del previsto. «Alcuni cittadini ci hanno detto che qui si sta più sicuri che in centro. Ci credo, ci sono meno soldi, le persone soffrono sempre di più, cosa rubi?», così Biancofiore. Però Don Bosco è sempre Don Bosco. «Chi viene al gazebo racconta che il senso di appartenenza al quartiere resiste. Tra i problemi segnalati nel questionario, scarsità del commercio di vicinato, necessità di una migliore informazione di Comune e circoscrizione sulle attività nel quartiere, barriere architettoniche, la solitudine di Casanova.

I GAZEBO DEL PD. Una signora con i capelli bianchi arriva al gazebo del Pd in piazza Nikoletti: «Sì, rispondo volentieri al questionario. Sono una vostra elettrice, ma non so più cosa pensare». Signora, le rispondono, «non è la prima a dircelo». Una trentina di persone si sono fermate. «Praticamente tutti ci hanno detto “basta litigi” a Bolzano come a Roma», riferiscono Moretti e Alberto, «ci chiedono un partito in cui si discute, si decide e si agisce di conseguenza. C’è molta voglia di parlare». Il questionario chiede opinioni sul bilinguismo (risposte corali, «molto importante»), rapporti tra i gruppi, traffico («troppo»), ambiente. Sulla sicurezza si va dall’allarme rosso al «giro tranquillo». «Il Pd è al governo della città, questi gazebo servono per ascoltare tutti, non solo i nostri elettori», spiega Moretti. La settimana prossima piazza Matteotti. (fr.g.)

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