Il lutto - domani i funerali 

La comunità Rom piange Skender Hrustic

Bolzano. Addio a un vero guerriero. La comunità Rom piange la morte prematura di Skender Hrustic, a soli 35 anni, dopo una lunga malattia combattuta per otto anni con un coraggio da leone. Ha scelto...



Bolzano. Addio a un vero guerriero. La comunità Rom piange la morte prematura di Skender Hrustic, a soli 35 anni, dopo una lunga malattia combattuta per otto anni con un coraggio da leone. Ha scelto di morire a casa, tra le braccia del papà Enes, storico capo dei Rom di Bolzano, immerso nell’amore della sua famiglia: la moglie Raza e i quattro figli, Marko, Martina, Maya e Lorenzo. Skender Hrustic per alcuni anni aveva gestito il locale Soul Kitchen a Bolzano Sud, e poi avviato una piccola ditta di pulizie. Era molto conosciuto nel quartiere di Don Bosco dove abitava. Un bravissimo ragazzo molto benvoluto che purtroppo negli ultimi hanno aveva dovuto combattere una patologia molto aggressiva che ogni volta che sembra vinta, purtroppo ritornava più insidiosa di prima. «Gli ultimi mesi - racconta il padre Enes in lacrime - sono stati un calvario, ma lui non mollava mai, cercava di darci coraggio, diceva di non abbatterci. Gli ultimi giorni ci ha chiesto di tornare a casa dall’ospedale, voleva morire nel suo letto, con la sua famiglia accanto. E così è stato». Enes Hrustic è stato per decenni la figura di riferimento dei Rom bolzanini. Arrivato in città nel 1976, ha vissuto tutte le fasi di un’integrazione complessa. Dalle roulotte a Ponte Roma al campo della Spaghettata, fino all’assegnazione degli alloggi Ipes negli anni Novanta. «Ai miei figli e alle mie figlie - dice - ho cercato di garantire un futuro migliore in Italia. La sua morte è un dolore immenso». I funerali si terranno domani alle 13.30 nel piazzale davanti alla Chiesa Don Bosco secondo la tradizione Rom. Dopo il ricordo di parenti e amici il corteo funebre si muoverà verso il cimitero di Oltrisarco.













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