La Corte europea condanna la Provincia

La vecchia legge del 2008 sul sussidio casa giudicata discriminatoria nei confronti dei cittadini extracomunitari


di Orfeo Donatini


BOLZANO. Sentenza ieri della Corte di giustizia europea di condanna della Provincia per attività discriminatoria nei confronti dei cittadini extracomunitari nell’erogazione a loro favore dei sussidi casa. Nel mirino dei giudici , sulla base di un esposto del cittadino albanese «soggiornante di lungo periodo» , Servet Kamberaj, difeso dall’avvocato Daniele Simonato con il patrocinio della Cisl , la previsione di legge, varata alla vigilia della campagna elettorale del 2008, con la quale si erogavano i sussidi casa agli extracomunitari esclusivamente in base ad una quota dei fondi disponibili proporzionale alla consistenza del gruppo dei cittadini non comunitari presenti in provincia. Tuttavia ieri la Corte di giustizia dell’Unione europea ha sentenziato che «gli Stati membri non possono riservare ai cittadini di Paesi terzi soggiornanti di lungo periodo un trattamento diverso da quello previsto per i cittadini dell'Unione in tema di sussidi per l'alloggio».

«E’ una decisione importante e di alto profilo - commenta l’avvocato Simonato - perchè la Corte ha riconosciuto una palese violazione delle direttive dell’Unione e dei principi fondamentali di uguaglianza dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione. Due sostanzialmente i principi fissati dalla Corte: per un verso la protezione, l’assistenza e la previdenza sociale sono fissate dai criteri europei ma poi demandate alle norme dei singoli Stati appartenenti , mentre per altro verso che la competenza primaria della Provincia in materia di sussidi casa non assorbe certo anche quella esclusivamente statale che regola i rapporti fra i cittadini italiani o comunitari e quelli extracomunitari che è e resta solo statale».

A questo punto sul piano concreto, vinta la causa in sede europea, dovranno essere riaperte tutte le cause rimaste sospese presso il tribunale di Bolzano che, logica vuole, dovrebbero riconoscere a questo punto ai ricorrenti extracomunitari il diritto di beneficiare dei sussidi casa a suo tempo invece loro negati.

«È una decisione che non ci sorprende - commenta l’assessore provinciale Christian Tommasini - anche perchè autonomamente la giunta ancora nel 2010 ha ritenuto di modificare proprio quella legge che nella prima fase di applicazione aveva evidenziato non pochi problemi legati proprio ad una raffica di ricorsi. Oggi quella limitazione discriminatoria non c’è più. Anzi, andiamo incontro ad un’ulteriore riforma sia dei sussidi che del contributi sull’affitto in base esclusivamente al redditometro con principi quindi di assoluta equità».

«Verrebbe da dire: l’avevamo detto -sottolinea il segretario generale della Cisl, Michele Buonerba - ma così non si cambia il corso degli eventi. Crediamo che ora, anche alla luce della sentenza - conclude - si rallenti l’iter legislativo della riforma in atto e si rifletta maggiormente prima di incorrere in altri clamorosi errori come quello evidenziato dalla Corte europea».

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