BOLZANO

La Gardena pronta ad ospitare Ludovica

La piccola - salvata dalle macerie dell’Hotel Rigopiano - oltre ai biscotti vuole «tornare a sciare». Insam (Apt Ortisei): «Esaudiremo il suo desiderio»



BOLZANO. «La Val Gardena è pronta ad esaudire il desiderio di Ludovica». Bea Insam, direttore dell’Associazione turistica di Ortisei, ha raccolto l’appello lanciato dal nostro giornale, dopo che la bambina, sei anni - estratta ancora viva dalle macerie dell’hotel “Rigopiano” di Farindola in provincia di Pescara (Abruzzo), distrutto da una valanga provocata dalle scosse di terremoto - ha espresso due desideri: «Riavere i biscotti che aveva messo nello zainetto e andare a sciare».

Insam ha contattato il presidente dell’Apt e la risposta è arrivata immediatamente: «Invitiamo la piccola Ludovica e la sua famiglia a venire a sciare in Val Gardena».

La bambina, il fratellino Gianfilippo e la mamma Adriana assieme ad altri sei, due bambini e quattro adulti, fanno parte dei fortunati che si sono salvati quando ormai si erano perse tutte le speranze. Dalle macerie dell’hotel sono stati estratti cinque corpi, mentre i soccorritori sono ancora impegnati nelle ricerche di 23 dispersi.

La storia di questa famiglia ha tenuto con il fiato sospeso tutti coloro che in questi giorni stanno seguendo il dramma che si è consumato in quell’ albergo a 1.550 metri quota.

Giampiero Parete di professione cuoco, assieme alla moglie Adriana si trovava al “Rigopiano” per qualche giorno di vacanza. Quando mercoledì pomeriggio dalla montagna si è staccata una valanga di enormi proporzioni, era appena uscito dalla hall per andare a prendere una scatola di aspirine lasciate nell’auto in fondo al parcheggio.

Poi l’inferno. Gran parte dell’hotel è stato sepolto da grossi blocchi di neve dura come cemento.

In preda alla disperazione ha trovato rifugio all’interno dell’auto assieme a Fabio Salzetta, il manutentore del Rigopiano, e ha lanciato l’allarme.

Lui era vivo, ma per molte ore ha temuto di aver perso la moglie e i suoi bambini. Riemersi poi, per miracolo, dall’inferno bianco.













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