La Provincia attacca il capoluogo "Bolzano ferma sulle grandi opere"

Sulle grandi opere è scontro aperto tra Provincia e Comune. Troppi progetti bloccati dai veti e dall’incapacità di decidere della giunta comunale. A sostenerlo sono il governatore Luis Durnwalder e l'assessore Thomas Widmann (nella foto)



BOLZANO. Sulle grandi opere è scontro aperto tra Provincia e Comune. Troppi progetti bloccati dai veti e dall’incapacità di decidere della giunta comunale, è stato l’attacco del presidente della Provincia Luis Durnwalder. Il “Landeshauptmann” cita il progetto Thun e l’individuazione delle aree per gli alloggi al ceto medio, ma la discussione riguarda anche le opere viarie (spostamento dell’A22 in galleria e circonvallazioni), il centro commerciale (la Provincia lo vuole, per Spagnolli non è più necessario), il collegamento con l’Oltradige (la Provincia sponsorizza il minimetro della Leitner, il Comune preferisce il tram).
Dopo Durnwalder, ieri è intervenuto l’assessore all’industria Thomas Widmann: «Bisogna dare una chance alle idee degli imprenditori. Il progetto Thun ad esempio poteva essere un’opportunità per il capoluogo, ma l’idea è stata stroncata sul nascere. In futuro mi auguro che i progetti e i piani presentati dalle aziende vengano valutati più approfonditamente prima di dare risposte negative ed esprimere giudizi critici nei confronti degli imprenditori. Il metodo usato per Thun rischia di scoraggiare tutti gli imprenditori che nonostante la difficile congiuntura economica vogliono investire sul territorio altoatesino creando nuovi posti di lavoro». In Provincia sono tutti arrabbiati: «Il progetto Thun dovevamo gestirlo noi, poi il Comune ha detto che era competenza sua e che toccava a Bolzano portare avanti tutto. Quello che sono riusciti a fare è stato parlare tanto e non fare nulla in due anni, hanno gestito la vicenda come dei dilettanti», sbotta Widmann. Con il minimetro della Leitner rischia di succedere lo stesso, la Salewa è rimasta a Bolzano solo perché è stata la Provincia a cambiare la destinazione urbanistica dell’area di espansione oltre via Einstein nonostante le resistenze del Comune, la funivia del Renon è stata rinnovata perché la stazione si trovava su terreno provinciale e non comunale, lo stadio di calcio per l’Alto Adige sarà realizzato a Laives perché il Comune non riusciva a decidere se restaurare il Druso e se concederlo ad altre squadre che non fossero il Bolzano. «La verità è che in Alto Adige non c’è nessun altro Comune così lento a decidere come Bolzano», attacca l’assessore.
Il mondo economico condivide in parte le critiche: «Il Comune ha molte colpe, ma molti veti sono stati posti anche dall’Svp», rilevano ad esempio Michele Libori (Assoimprenditori) e Lorenzo Sola (Cgil) facendo riferimento alla travagliata trattativa sul masterplan, con l’Svp cittadina che non ha voluto concedere aree per più di mille nuovi alloggi.
Dal Comune replica Luigi Gallo, assessore ai lavori pubblici: «Qui si confondono i veti con le idee diverse. La Provincia si arrabbia quando la città dice la sua come sul Virgolo o sul collegamento con l’Oltradige sul quale abbiamo già deciso indicando il tram come soluzione ideale. Ma invece di accusarci, la Provincia farebbe bene ad ascoltare le nostre proposte e aiutarci a realizzare i nostri progetti, visto che le risorse economiche sono a Palazzo Widmann».

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