La Provincia di Bolzano si tuffa nel software libero

Migrazione all’open source per settemila computer dell’amministrazione pubblica



Un sistema informatico meno rigido, una struttura comune a supporto dell’innovazione, una riduzione dei costi: sono alcuni dei punti di forza del passaggio dal software proprietario al software libero, secondo l'accordo siglato da Provincia, Azienda sanitaria e Consorzio dei Comuni per introdurre l'open source nella Pubblica amministrazione. L’intesa è stata illustrata oggi (20 giugno) a Bolzano dall’assessore provinciale Roberto Bizzo. Circa 7mila posti di lavoro dell’Amministrazione provinciale interessati alla migrazione entro tre anni, risparmiati 600mila euro in licenze.

L'introduzione di LibreOffice è un passo fondamentale nella strategia di software libero nella Pubblica amministrazione: crea sinergia tra le istituzioni e un'infrastruttura comune a supporto dell'innovazione. Tutto nasce dall'avvio del tavolo tecnico per il software libero nella PA, il cosiddetto "Free Open Souce Software": tra febbraio e aprile il gruppo di lavoro composto da sindacati della funzione pubblica, tecnici dell'Assessorato provinciale all'informatica, del Consorzio dei Comuni e dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige, TIS Innovation Park e rappresentanti di Informatica Alto Adige ha creato un progetto di migrazione a LibreOffice concordato tra PAB, Azienda sanitaria provinciale e Consorzio dei Comuni. A fine percorso i 3 enti hanno sottoscritto un accordo per il passaggio dal software proprietario al software libero, presentato oggi a Palazzo Widmann dall'assessore Roberto Bizzo e dalle parti coinvolte.

"Non parliamo solo di risparmio economico, ma di un passo importante per riorganizzare l'intero sistema pubblico, rendere la PA flessibile e pronta a rispondere ai processi di cambiamento, perché la rivoluzione IT ha cambiato la struttura della società: non più piramidale ma rete di condivisione della conoscenza", ha sottolineato l'assessore Bizzo ringraziando il tavolo tecnico per il lavoro svolto. Negli interventi è stato rimarcato tra l'altro che il software libero è una piattaforma tecnologica aperta che crea anche know how sul territorio e permette di investire nella sua crescita, in particolare in Alto Adige: il 90% delle aziende ha meno di 5 dipendenti, non riescono a fare innovazione da sole e devono mettersi in rete.

Sulla tempistica per dotare le postazioni della PA di soluzioni LibreOffice si è deciso di procedere a una migrazione graduale con il coinvolgimento degli utenti: circa 7mila le postazioni di lavoro con PC standard dell'Amministrazione provinciale interessate al passaggio nei prossimi tre anni, 5mila quelli nella sanità pubblica. Si tratta non solo di un progetto tecnico, bensì di un cambio paradigmatico nel modo di lavorare e pensare: dunque prevede una strategia di comunicazione comune, la formazione e l'accompagnamento degli utenti e lo sviluppo di una struttura di supporto adeguato, anche perchè naturalmente non sarà un passaggio semplicissimo.

Con la migrazione verso LibreOffice si riducono quindi l'uso e l'acquisto di MS Office al minimo indispensabile. Secondo il piano dei costi, basandosi sull'esperienza raccolta nella PA di Monaco con 14mila dipendenti, il pacchetto di MS Office della Provincia potrà essere contenuto in 500 licenze, con un risparmio di 600mila euro. MS Office resta utilizzato solo in applicazioni in cui la migrazione verso LibreOffice possa compromettere la funzionalità operativa necessaria o dove è associata a ingenti costi.













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