La riforma, via tre parlamentari

Prima approvazione della legge in Senato. Svp divisa sulla riforma del lavoro



BOLZANO. La sforbiciata del 20% dei parlamentari toccherà anche il Trentino Alto Adige. I numeri ormai sembrano definiti. La Camera si assottiglia da 630 a 508 eletti, il Senato da 315 a 254. La regione perderà due deputati e un senatore. Tali le indicazioni del disegno di legge sulla riforma costituzionale approvato l’altro giorno dalla commissione Affari costituzionali del Senato. Il testo arriverà giovedì in aula al Senato, poi sarà la volta della Camera. In commissione ha seguito i lavori Oskar Peterlini (Svp), che si dichiara mediamente soddisfatto: «L’ipotesi iniziale prevedeva la perdita di due senatori in Trentino Alto Adige». Lasciando da parte i temi locali, Peterlini lamenta: «Questo testo è frutto di un compromesso tra Pd, Pdl e Udc. E’ svanita la riforma federalista con il previsto Senato delle Regioni. Ci sarà una commissione paritetica con senatori e delegati regionali». Cambia il sistema del bicameralismo perfetto, con competenze diverse tra Camera e Senato. I deputati eletti in Trentino Alto Adige passeranno, salvo modifiche al testo, da 10 a 8, i senatori da 7 a 6. Come verranno eletti, avverte Peterlini, è materia dell’altra grande rifoma in arrivo, la legge elettorale, cui la Svp, «dovrà prestare la massima attenzione, perché non c’è nulla di scontato sulla soglia di sbarramento che potrebbe toccarci per avere diritto all’accesso al Parlamento». Per la Camera si prospetta un sistema misto, con piccole circoscrizioni elettorali in cui la metà dei deputati verrà eletta con il proporzionale e metà con i collegi uninominali. Ieri intanto Svp divisa al Senato nel voto di fiducia sulla riforma del lavoro. Peterlini a favore, Manfred Pinzger contrario: «Porre la fiducia è stato un atto grave».













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