La scuola italiana migliora in scienze e matematica

Indietro rispetto ai ragazzi tedeschi e ladini ma si è invertito il trend negativo Buoni i dati rispetto alla media italiana e Ocse. In lettura guadagnate posizioni


di Davide Pasquali


BOLZANO. Le scuole italiane dell'Alto Adige conseguono in matematica e scienze naturali risultati inferiori a quelli delle scuole tedesche e ladine ma decisamente migliori del resto d’Italia e della media dei paesi Ocse, mentre nella comprensione della lettura si attestano a livelli di risultato in linea con la media Ocse e leggermente al di sopra della media nazionale.

La provincia ha partecipato all'indagine Pisa 2015 con 2.243 studenti quindicenni di tutte le scuole secondarie di secondo grado, 1.522 della scuola tedesca, 620 della scuola italiana, 101 della scuola ladina. La ricerca Pisa (Programme for international students assessment) vuole accertare se e quanto gli studenti siano in grado di applicare le conoscenze in contesti diversi da quello scolastico e se sappiano utilizzarle in “compiti di realtà”. Si tratta quindi di competenze chiave, predittive anche del successo nel mondo del lavoro o nel proseguimento degli studi. Nel 2015, anno in cui il focus è stato sulle scienze, hanno partecipato alla prova via pc circa 540.000 studenti, in rappresentanza di circa 29 milioni di 15enni nelle scuole dei 72 Paesi che hanno aderito. Dopo la presentazione lo scorso anno dei risultati estrapolati dall’indagine complessiva, i tre Servizi di valutazione provinciale, con il contributo dell’ispettore Mauro Valer (Sovrintendenza italiana) e della professoressa Marta Herbst per quanto riguarda il focus principale sulle Scienze, hanno elaborato un rapporto che riguarda esclusivamente il sistema scolastico altoatesino, con l'obiettivo di dare uno strumento agli insegnanti per il miglioramento della qualità didattica. Nel rapporto si è dato ampio spazio a esempi di prove e suggerimenti didattici.

I dati Pisa 2015 mettono in luce alcune differenze tra le scuole dei tre gruppi linguistici della provincia, sia in termini di risultati complessivi raggiunti sia di complessità di composizione della popolazione.

«Come emerge in tutte le ricerche basate su prove standardizzate (Invalsi, Ocse, Iea), la popolazione studentesca della scuola in lingua italiana presenta tratti di complessità superiori a quelli delle scuole degli altri due gruppi linguistici. La complessità incide anche su alcuni risultati osservati», chiarisce Luisanna Fiorini del Servizio di valutazione. Ma rispetto alla tendenza nazionale e internazionale, che vede gli studenti 15enni in peggioramento rispetto ai risultati di scienze, gli allievi della scuola in lingua italiana, i soli anche in Alto Adige, non solo interrompono il trend negativo che era cominciato nel 2006, ma invertono la tendenza, migliorando di ben 12 punti rispetto al 2012. Le cose vanno ancora meglio in matematica dove gli studenti delle scuole italiane migliorano di 17 punti. Nella competenza di lettura gli studenti altoatesini addirittura migliorano di 20 punti. «Si riduce fortemente - evidenziato ancora Fiorini - il divario di risultato tra la scuola di lingua italiana e tedesca. La scuola in lingua italiana conferma quindi la sua capacità di essere inclusiva, senza però ridurre le possibilità formative e di risultato dei propri studenti, per tutti e per ciascuno».

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