La sfida di Sel: tariffe meno care di Ae

Dal primo luglio concorrenza spietata. Durnwalder: i risparmi saranno anche del 10%. La giunta: «50 euro in meno all’anno» Tutzer: «E’ un bluff al massimo si possono risparmiare 10 euro»


Mirco Marchiodi


BOLZANO. Dal primo luglio il mercato dell’energia sarà completamente liberalizzato. Questo significa che qualunque utente potrà decidere liberamente a quale produttore rivolgersi, un po’ come avviene per la telefonia. In attesa che l’authority approvi gli ultimi regolamenti, la «guerra» è già iniziata. In Alto Adige il primo colpo l’ha sparato la Sel: «Vogliamo che la società offra l’energia a condizioni particolarmente vantaggiose per le famiglie», l’ordine della Provincia, che detiene il 93,88% della società.
Ieri la giunta provinciale ha dedicato buona parte della consueta seduta del lunedì alla liberalizzazione del mercato energetico. Dopo le aperture ai grandi consumatori nel corso degli ultimi anni, dal primo luglio chiunque - anche il singolo consumatore - potrà decidere da chi acquistare l’energia elettrica. È l’occasione che aspettava la Sel, la società energetica controllata dalla Provincia, per andare ad intaccare il parco clienti di Ae, società controllata invece dai due Comuni di Bolzano e Merano.
La prima operazione di marketing in questo senso porta direttamente la firma della giunta provinciale. L’ha annunciata Luis Durnwalder in persona: «Abbiamo dato incarico alla Sel-Trade di preparare un’offerta che aiuti alle famiglie di risparmiare. Devono ancora essere chiariti alcuni aspetti legali, ma l’idea di fondo è semplice: Sel Trade dovrebbe acquistare l’energia per poi rivenderla, senza alcun ricarico, alle famiglie». In pratica, l’energia venduta a prezzo di costo, senza alcun guadagno per la Sel. Ancora Durnwalder: «L’offerta dovrebbe valere per tutte le famiglie fino al raggiungimento di un consumo di 2000 kWh più altre 500 kWh per ogni figlio. Per consumi superiori, invece, varrebbe il prezzo normale e non più quello scontato». Per capirsi, 2000 chilowattora corrispondono più o meno al consumo annuo di una famiglia di piccole dimensioni. Il risparmio, secondo Durnwalder, sarebbe buono, «attorno all’8-10%, circa 50 euro all’anno». Poi alla fine, l’affondo nei confronti di Ae: «Chiaro che chi vuole queste tariffe deve accettare di passare alla Sel. Altrimenti non se ne fa niente».
Insomma, l’offensiva Sel è iniziata. Ma l’Azienda Energetica non si dà per vinta e va al contrattacco. Siegfried Tutzer, direttore generale dell’ex municipalizzata, va giù duro: «Sel rivenderà l’energia al prezzo di acquisto? È possibile, ma allora saranno i contribuenti a pagare il lavoro di chi questa energia la deve comprare, vendere e fatturare...». Tutzer spiega che per le famiglie ci sono già tariffe agevolate: «Vengono applicate a chi ha un contratto con una potenza di 3 kW nelle abitazioni di residenza. Riguardano l’80% dei consumatori e vengono finanziate con un sovraccosto che paga il restante 20%. Con la liberalizzazione alle porte, le aziende dovranno inventarsi delle offerte che prevedano ribassi ad una tariffa già ribassata e non sarà facile per nessuno. Non credo che i risparmi annui per le famiglie possano essere molto superiori ai 10 euro e per una cifra così bassa forse non vale nemmeno la pena cambiare fornitore e rifare un nuovo contratto. Per quanto riguarda Ae, stiamo preparando anche noi delle offerte per le famiglie, soprattutto puntando sul pacchetto energia elettrica-gas. Di sicuro non faremo pubblicità aggressiva per cercare nuovi clienti fuori dal nostro bacino di utenza. Ma nei dintorni di Bolzano e Merano cercheremo di rafforzarci».













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