La Volkspartei subito da Caramaschi «C’è un accordo che parla chiaro» 

Dopo la vittoria. Ieri mattina primo incontro del sindaco con Steger e Walcher: rivendicate le competenze su urbanistica e lavori pubblici La Stella alpina fa pesare il pieno di voti in centro, Rencio e Aslago. Il Pd replica con la vittoria a Oltrisarco ed Europa-Novacella



Bolzano. Una vittoria schiacciante, quella di Caramaschi. Tanto più forte, tanto più lunga è la lista di chi ne reclama la patria potestà. Il primo è il sindaco stesso, che con il 57,2% contro Roberto Zanin esce rafforzato nel suo ruolo personale. Poi gli altri, che si sono fatti sentire tra domenica sera e ieri mattina, mettendo sul tavolo carte e cifre. Svp e Pd i più assertivi rispetto alla propria dote di voti. Il sindaco ha steso la scaletta degli incontri e si è dato una agenda: entro metà della settimana prossima accordo di coalizione sul programma, entro la fine di ottobre voto in consiglio comunale sulla giunta. Da ieri Renzo Caramaschi, proclamato sindaco alle 15, è di nuovo al lavoro in municipio. In parallelo gestirà le trattative. «Sul programma non mi aspetto grandi attriti, abbiamo già governato insieme», dice. Intende anche «Io sto con Bolzano» di Angelo Gennaccaro.

Primo incontro con la Svp

Domenica sera caldi messaggi di congratulazioni da parte di Arno Kompatscher, suo sponsor. La vittoria di Caramaschi è anche la vittoria del presidente nella guerra interna alla Svp. Ieri mattina presto Caramaschi ha visto l’Obmann cittadino Dieter Steger e il vicesindaco in pectore Luis Walcher. Al primo turno Caramaschi con il centrosinistra era arrivato al 33,9%. Il ballottaggio al 57% ha sorpreso tutti, Stella alpina compresa, che ha garantito il proprio apparentamento. «L’elettorato ci ha seguito», sottolinea Steger. Una parte di Svp ha provato fino all’ultimo a evitare l’apparentamento, come chiesto da Zanin. Walcher fa pesare la propria autorevolezza nella scelta: «Non sono abituato ad astenermi. A favore di Caramaschi pesava il buon lavoro svolto insieme e gli elettori sono stati d’accordo». Steger riassume il potere contrattuale della Svp con tre numeri: 2, 12, 14. Sezione 2 (piazza Madonna), Caramaschi all’80%. Sezione 12 (via Rencio), 76%. Sezione 14 (via Castel Flavon), 81%. «Una valanga di voti nei quartieri a maggioranza sudtirolese», così Steger.

La «medaglia» del Pd

Ma Caramaschi domenica ha fatto un altro «miracolo». Ha vinto in quattro circoscrizioni su cinque: tutte tranne Don Bosco. Al primo turno Zanin era davanti a Don Bosco, Oltrisarco-Aslago ed Europa-Novacella, mentre il centrosinistra era attestato sui soliti Centro-Piani-Rencio e Gries-S.Quirino. Avere vinto a Europa e Oltrisarco è stata una gioia (insperata). «Abbiamo lavorato pancia a terra», rivendica il coordinatore cittadino del Pd Sandro Repetto con Pietro Calò. Con questi numeri il Pd mette le mani avanti.

Le ipotesi sulla giunta

La Svp ha nella cartella l’accordo pre ballottaggio firmato con Caramaschi. «In questi primi giorni non voglio sentire parlare di nulla, se non del programma, che il nostro direttivo voterà lunedì», dice Steger. Il sindaco anticipa il suo schema: «Disegnerò le esigenze della città e su quella base sceglierò le persone, non disegnerà gli assessorati in base alle persone». Lo schema di lavoro è una giunta a sette, senza allargamenti a nove. Il campo di battaglia, è confermato, sarà sull’urbanistica. Nel «contratto» con la Svp urbanistica e lavori pubblici vengono confermati a Walcher. Il segretario del Pd Alessandro Huber aveva chiarito che il suo partito intendeva discutere di urbanistica (e deleghe in generale) dopo il ballottaggio. Stefano Fattor per il Pd è l’assessore in pectore per riportare l’urbanistica in una casella italiana. Caramaschi si dichiara ancora possibilista su una delega ad hoc all’Areale ferroviario per Fattor e l’urbanistica a Walcher. La Svp nell’incontro di ieri avrebbe risposto con un «no» perentorio. C’è una carta firmata, dicono. «Lo slogan dei nostri cartelloni per il ballottaggio è “Wir vertrauen Caramaschi”, non dichiariamo tanto facilmente che ci fidiamo di una persona», così Steger. Fissi in giunta sono Walcher e Fattor. Per i Verdi, ragioni personali potrebbero tenere fuori dalla giunta Maria Laura Lorenzini. In quel caso entrerebbe Chiara Rabini. Le altre caselle dipenderanno dalla variabile Svp. La più votata è Johanna Ramoser, contadina come Walcher. Se prevarrà la regola delle correnti, entrerà Konder, in quel caso il Pd dovrà nominare una donna, Monica Franch (o Stefania Baroncelli). Se Johanna Ramoser vincerà la battaglia della giunta, il Pd potrebbe confermare Juri Andriollo. Il settimo posto potrebbe andare a Gennaccaro.

Gli altri scenari

Huber in tempi non sospetti ha dichiarato che sarebbe interessante avere «una maggioranza molto larga». Ecco allora i colloqui ufficiosi che si intrecciano tra Svp, Pd e Lista civica Zanin. C’è chi dice per «annacquare» i Verdi, chi in funzione anti-Gennaccaro. Molto gossip anche su Palazzo Widmann, con scenario immaginifico della Lega sostituita in maggioranza e giunta da Repetto, Carlo Vettori e l’ex Team K Josef Unterholzner. FR.G.

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