Laimer, nell’imputazione tutte e 12 le concessioni
La Procura modificherà l’accusa in aula lunedì ma darà l’ok al patteggiamento La parte civile: «Altro che “errori”, siamo di fronte a reati molto gravi»
BOLZANO. L’appuntamento in tribunale è fissato per le 9 di lunedì mattina. Il collegio che dovrà giudicare Michl Laimer e Maximilian Rainer (per questo vero e proprio scandalo in salsa sudtirolese) sarà tutto al femminile: presidente Carla Scheidle, giudice a latere Christine Erlicher e Ulrike Ceresara.Non sarà un’udienza lampo anche se gli avvocati difensori Aiello, Brandstätter e Bertacchi hanno già messo a punto la strategia che eviterà ai due imputati di dover subire un processo pubblico per acclarare quello che è già chiaro. Del resto lo stesso Michl Laimer (che a livello politico è già stato indicato come uno dei principali responsabili della grave situazione) ha fatto sapere ufficialmente di non voler affrontare un processo ordinario. Ieri mattina gli avvocati difensori si sono incontrati con il procuratore Guido Rispoli per una prima verifica operativa. Che (penalmente) si vada a chiudere la vicenda con un comodo patteggiamento è cosa ormai decisa. La pena non dovrà superare i due anni per permettere ad entrambi gli imputati di godere della sospensione condizionale. Cosa accadrà dunque lunedì mattina in aula? In primo luogo è molto probabile che gli avvocati difensori evitino anche possibili eccezioni preliminari che non avrebbero altro effetto che dilatare un’udienza dall’esito già deciso. Il procuratore Rispoli procederà a quel punto ad integrare il capo d’imputazione originario inserendo anche gli episodi ed i reati relativi all’iter di rilascio di altre undici concessioni (oltre alla prima riguardante solo la centrale di Sant’Antonio). E’ la conseguenza del risultato delle indagine proseguite anche in piena estate. La Sel - sosterrà la Procura - ha goduto di un trattamento privilegiato e gravemente scorretto per tutte e dodici le concessioni che la giunta provinciale decise di rilasciare nella seduta del 30 dicembre 2009. L’integrazione del capo d’imputazione permetterà di riaprire i termini per la richiesta di patteggiamento (già scaduti per il primo caso) e a questo punto è probabile che la difesa chieda un rinvio di qualche settimana per verificare nel dettaglio l’ipotesi di accordo con la Procura. In questa fase la parte civile (l’imprenditore Frasnelli si è costituito in giudizio con il patrocinio dell’avvocato Beniamino Migliucci) starà sostanzialmente alla finestra. Anche se non mancherà di sottolineare che gli «errori» di cui in questi giorni si sente più volte parlare sul fronte difensivo si chiamano in realtà reati (anche gravi). La parte civile (che ha definito «saggia» la decisione della difesa di chiedere il patteggiamento) ritiene che vi siano prove della responsabilità degli imputati per tutti i reati contestati.
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