Lavoro, nell’industria i redditi più alti 

Ricerca dell’Ipl sull’anno di imposta 2015 dei dipendenti altoatesini: 28.566 euro annui contro i 9.454 euro dell’agricoltura


di Maurizio Dallago


BOLZANO. L’identikit del contribuente altoatesino con il reddito da lavoro dipendente più elevato? Lavora nel settore dell’industria, in imprese con oltre 50 dipendenti e in società di capitali. Al contrario quello che ha dichiarato il reddito da lavoro dipendente più basso lavora nell’agricoltura, in microimprese fino a 5 dipendenti e presso ditte individuali o persone fisiche. Comparando la provincia di Bolzano con il resto del territorio nazionale, risulta esserci in Alto Adige un quadro migliore per i contribuenti che hanno dichiarato redditi da lavoro dipendente in praticamente tutte le forme analizzate. “All’aumentare della dimensione dell’impresa, della complessità della natura giuridica e del grado di innovazione del settore crescono anche i redditi da lavoro dipendente”, afferma il direttore Ipl, Stefan Perini, sintetizzando i risultati dell’ultima ricerca dell’Istituto promozione lavoratori, resa pubblica ieri.

Nell’anno di imposta 2015 i contribuenti altoatesini hanno dichiarato al fisco redditi da lavoro dipendente e assimilati per un ammontare complessivo di 5,4 miliardi di euro. Considerando i 253.934 percettori si registra un reddito medio da lavoro dipendente pari a 21.391 euro a persona: 28.566 euro il reddito medio da lavoro dipendente dichiarato nell’industria: questo comparto si rivela quindi il settore con il reddito da lavoro dipendente medio più elevato. Il reddito dichiarato più basso viene registrato nell’agricoltura (9.454 euro). 26.804 euro è il reddito medio dichiarato presso datori di lavoro tra i 51 ed i 250 addetti, decisamente più elevato di quello registrato presso piccole aziende con 5 o meno dipendenti (11.962 euro). Il reddito medio registrato presso società di capitali è pari a 26.827 euro. Il valore supera quello registrato in enti pubblici (25.049 euro), in società di persone (17.354 euro) e presso ditte individuali (9.608 euro). «I dati del ministero dell’Economia e delle finanze utilizzati sono frutto di un incrocio dei modelli Unico e 730 delle persone fisiche con i modelli Certificazione unica Cu che il datore di lavoro compila in qualità di sostituto di imposta», puntualizza il ricercatore Ipl, Luca Frigo. «Ciò permette di considerare anche quei soggetti che non hanno fatto la dichiarazione annuale dei propri redditi, ad esempio perché esonerati dall’obbligo di presentazione», chiarisce Frigo.

Analizzando i dati Mef (ministero) per macrosettori di attività, risulta che la percentuale più significativa delle dichiarazione dei redditi da lavoro dipendente, il 29, 6 %, si concentra nel settore del commercio, trasporti e comunicazione, che include anche tutto il comparto turistico. Tale settore registra un aumento del +2,5% del numero di contribuenti rispetto all’anno precedente.

Inoltre, una quota minore, ma pur sempre significativa, il 26 ,1 % (+2,8% rispetto il 2014), si concentra nella pubblica amministrazione, istruzione e sanità. Complessivamente emerge che il 66,7 % dei lavoratori dipendenti, quasi 7 lavoratori su 10, percepisce un reddito da lavoro dipendente nel settore terziario, ovvero quello in cui si producono o forniscono servizi. Il 19,5% delle dichiarazioni proviene dal settore produttivo, rispettivamente 13,4% nell’industria e il 6,1% nelle costruzioni. Il restante 7,9% dei contribuenti ha dichiarato un reddito da lavoro dipendente nel settore dell’agricoltura. Tale distribuzione è abbastanza in linea col resto del Paese, anche se in Alto Adige una percentuale maggiore di lavoratori dipendenti (più del doppio) ha percepito un reddito nel settore dell’agricoltura, mentre una percentuale inferiore ha dichiarato redditi nel settore secondario e terziario.

Il reddito lordo medio dichiarato è, nella maggior parte dei settori, al di sopra del reddito medio complessivo da lavoro dipendente (21.391 euro) e raggiunge il valore massimo di 28.566 euro medi annui per i lavoratori dipendenti nell’industria. Solo i lavoratori dipendenti nel macrosettore dell’agricoltura e del commercio, trasporti e comunicazione dichiarano un reddito da lavoro dipendente sotto la media provinciale, 9.454 euro e 19.989 euro rispettivamente. Da notare, infine, come la pubblica amministrazione, istruzione e sanità, sia l’unico settore dove rispetto all’anno precedente si riscontra una diminuzione del reddito medio (24.422 euro contro 25.036 euro l’anno prima). Stando ai dati, ciò è dovuto ad un aumento della platea di contribuenti in tale comparto (+2,8%) a fronte dell’ammontare totale dichiarato che è rimasto sostanzialmente stabile (+0,3%).













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