Le montagne altoatesine più alte di 14 centimetri

Dei rilievi si sono occupati i tecnici della Provincia assieme a esperti di Trieste. Tra 339 anni l’Ortles toccherà quota 4 mila. Nössing: «Il fenomeno continuerà»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Se il trend non cambierà tra 339 anni l’Alto Adige avrà il suo primo “quattromila”, l’Ortles. A confermarlo è uno studio pubblicato recentemente dalla Provincia con la collaborazione di esperti di Trieste e Ginevra, dal quale risulta che le montagne altoatesine sono cresciute di 14 centimetri negli ultimi 50 anni. «La tendenza - spiega il geologo Ludwig Nössing - sarà questa anche in futuro e si tratta della conseguenza di un fenomeno naturale, legato al movimento delle grandi placche. Per la stessa ragione l’Africa continuerà ad avvicinarsi progressivamente all’Europa». La Provincia ha deciso di monitorare seriamente il fenomeno negli ultimi cinque anni e adesso sono stati resi noti irisultati. Delle rilevazioni si sono occupati in particolare i tecnici della ripartizione libro e catasto fondiario e urbano della Provincia a seguito dell’aggiornamento delle linee altimetriche nei territori di loro competenza, compresi quelli di confine del Passo Rombo, per i quali sono stati realizzati i collegamenti altimetrici con l’Austria. Il dato dei 14 centimetri è una media delle differenze riscontrate tra i rilevamenti di 50 anni fa e quelli odierni: dai 10 centimetri del Passo Resia ai 14 di Rio Pusteria (passato da 807,960 metri a 808,099 metri). Tanto per fare alcuni esempi, Prato allo Stelvio è passato da 931,220 a 931,339 metri, con un aumento quindi di 12 centimetri, così come Bressanone, che dai 572,968 metri di quota è salito a quota 573,085. Di 13 centimetri è stimato invece l’aumento dell’altitudine di località come Dobbiaco (da 1215,334 a 1215,461 metri), Vandoies di Sotto (da 757,530 a 757,660 metri) e Passo Drava (da 1125,699 a 1125,833 metri). E ancora: il Passo Resia è passato da 1496,494 a 1496,594 metri, con una variazione positiva di 10 centimetri, mentre Rio Pusteria è aumentato di 14 centimetri, passando da 807,960 a 808,099 metri.

«Le misurazioni vengono fatte lungo la strada perché il tipo di rilievo non si presta per terreni sconnessi – spiegano i tecnici della Provincia -. La rete era in buona parte già esistente e pertanto è stata ripetuta la misura prendendo anche tutti i punti che erano stati livellati nella scorsa campagna che era stata eseguita una cinquantina di anni fa. Chiaramente ne sono rimasti solo alcuni perché molti sono andati distrutti, ma quelli che abbiamo bastano in ogni caso per farci un’idea dello spostamento della quota attuale e di quella misurata». Le misure altimetriche delle montagne possono variare di solito per fenomeni geologici di orogenesi, ma saranno poi gli specialisti a dover analizzare i dati che abbiamo fornito».

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