Le opposizioni all’attacco  la via “speciale” ha fallito 

Provincia. Chiesta una sessione straordinaria del consiglio. «Modo di procedere inaccettabile: ci avevate assicurato che la situazione era sotto controllo». La Lega si dissocia. Urzì: chiarezza



Bolzano. La Lega si smarca: gli assessori Massimo Bessone e Giuliano Vettorato prendono le distanze dal nuovo lockdown. «Bisognava intervenire - ammettono - perché la situazione sanitaria è pesante, ma le misure adottate sono troppo dure. Avremmo preferito partire in modo più graduale, magari con un coprifuoco anticipato alle 18, ma consentendo alle attività di lavorare». Sulla presa di distanze dei due esponenti leghisti, chiede “chiarezza” il consigliere Alessandro Urzì (FdI) e attacca in particolare Bessone: «Non è d’accordo? Si dimetta».

Opposizioni all’attacco

Partiti italiani e tedeschi: da destra a sinistra. Unanime la bocciatura della gestione della pandemia in chiave locale, mentre il resto del Paese si tinge di “giallo”: «La via altoatesina ha clamorosamente fallito». Assieme hanno firmato un documento in cui si chiede una sessione urgente del consiglio provinciale. «Per tutta la sessione settimanale - si legge nella nota - il messaggio è stato: “i numeri sono sotto controllo, in effetti dovremmo essere zona gialla”. Tutta l’opposizione era quindi incredula quando giovedì sera ha saputo del nuovo lockdown, dai media. Meno di tre ore prima, al termine della sessione plenaria, si chiedeva al presidente se ci fossero novità e la risposta era stata lapidaria: “Niente di nuovo”. I rappresentanti delle minoranze - che rappresentano quasi la metà degli altoatesini - si chiedono cosa sia successo in un lasso di tempo tanto breve. Va sottolineato ancora una volta come il consiglio provinciale sia totalmente escluso da queste importanti decisioni. Come la stessa popolazione, alla quale è stato ribadito per giorni che si sarebbe fatto di tutto per evitare un nuovo lockdown». Le opposizioni nella nota definiscono “inaccettabile” il modo di procedere “zigzagante”, con “improvvisi cambi di direzione”: «Gli “assoli” del presidente nel silenzio dell’intera maggioranza devono finire».

Confusione totale

Di fallimento totale della via altoatesina, parla anche il consigliere del Pd Sandro Repetto: «Si è fatto credere alla popolazione di essere zona gialla e invece è zona rossa. Tutto per cercare di accontentare le lobby che alla fine sono scontente. Ad aggravare la situazione, c’è la mancanza di un piano vaccinale». Diego Nicolini, consigliere Cinque Stelle, si chiede quello che oggi si chiedono in molti: «Se avessimo seguito le indicazioni europee ed italiane, saremmo a questo punto? Sicuramente no». Gestione “disastrosa” anche per i consiglieri Verdi Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hanspeter Staffler: «Ritardi, reazioni di panico alle minacce delle associazioni di categoria, litigi all’interno della giunta: sono stati questi solo alcuni dei segnali che ci hanno fatto capire che il “Südtiroler Sonderweg” stava andando fuori controllo. Se poi a giorni in molte regioni d’Italia verranno aperti gli impianti sciistici, mentre l’Alto Adige resta bloccato dal lockdown, sarà l’assurda dimostrazione che la “via altoatesina” è fallita miseramente». La segretaria della Cgil Cristina Masera parla di clamoroso “autogol”: «È evidente che gli “svantaggi della gestione autonoma delle misure anti-Covid prevalgono sui vantaggi, che sono stati solo di breve durata».















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