Le Raiffeisen scelgono di stare sole 

Riforma del credito cooperativo, seduta delle casse altoatesine: no al gruppo bancario unico



BOLZANO. Seduta «storica» per il mondo bancario trentino: ieri si è tenuta l'ultima riunione del consiglio d'amministrazione di Cassa Centrale Banca. Dall’1 gennaio inizia l’avventura del nuovo gruppo bancario nazionale. Mentre a Trento si brinda per aver raggiunto la fine del tanto agognato percorso di definizione del nuovo gruppo nazionale di credito cooperativo, in Alto Adige le Raiffeisen hanno deciso di andare in tutt’altra direzione, confermando la linea del «no» al gruppo bancario unico.

Si è tenuta giovedì sera una riunione alla quale hanno partecipato i presidenti e i direttori generali delle 41 Casse altoatesine (ma anche della provincia di Trento), che hanno deciso di percorrere la strada alternativa dell’adozione del «sistema di protezione istituzionale» (Ips), strumento alternativo al gruppo unico e (per legge) concesso ai sistemi di Bcc diffusi su base provinciale.

Il risultato dell’incontro di giovedì è stato abbastanza netto con 39 istituti di credito che hanno votato a favore del sistema Ips, mentre solo due banche hanno scelto di unirsi al gruppo con sede a Trento di Cassa Centrale Banca. Sotto il profilo procedurale, ora i singoli istituti dovranno comunicare alla Banca d’Italia la propria decisione di non unirsi in una capogruppo. A questo proposito è stato deciso che questa comunicazione verrà effettuata singolarmente da ogni istituto di credito. «Il governo del cambiamento salva le banche di credito cooperativo ed in particolare la nostra Raiffeisen», sottolinea Diego Nicolini (consigliere provinciale del M5S), «Proteggere il sistema di credito delle Bcc è uno degli emendamenti nella manovra in approvazione in Parlamento. Il vecchio governo, difensore delle lobby bancarie, aveva decretato l'eliminazione di questi sistemi di raccolta del risparmio dei territorio».













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