Le spiaggette di Lazago non saranno chiuse

Lo sgombero degli insediamenti abusivi non comporterà limitazioni d’accesso Rösch e Spagnolo: «Continuate a frequentare il torrente, ma con rispetto»


di Simone Facchini


MERANO. «Mio nonno andava su quelle rive a passare il tempo. E mio papà prima di me». Le parole di uno dei presenti all'incontro di ieri in municipio, convocato per informare sullo sgombero delle capanne a Lazago, sintetizza il significato, anche sentimentale, che quelle sponde del Passirio hanno per tante persone. Ma se qualcuno aveva il timore che l'azione di bonifica disposta dai sindaci di Merano e Tirolo preludesse a qualche forma di divieto di frequentare la zona, è uscito dalla riunione tranquillizzato. «Continuate a “vivere” il paesaggio fluviale, a frequentarlo, a fare i pic nic. Senza, però, costruire nel greto strutture permanenti e soprattutto con un atteggiamento di rispetto, consentendo a tutti di fruire dell’area e non abbandonandovi rifiuti»: questo il precipitato degli interventi del sindaco Paul Rösch e, per conto dell’amministrazione provinciale, di Mauro Spagnolo, responsabile dell'agenzia provinciale per la protezione civile.

L'ipotesi che qualcuno potesse pensare a un futuro off-limits per Lazago è stato confermato dalla presenza alla riunione di rappresentanti dei gruppi che quelle sponde frequentano. Nessuna protesta, anche perché l'abusività di qugli insediamenti è incontestabile, ma sollievo nel sentire che potranno continuare a recarsi in zona e godere del corso d'acqua. «In qualità di sindaco – ha detto Rösch – sono responsabile della sicurezza. Il Passirio può anche sembrare amichevole ma è pur sempre un torrente, con tanto di piene improvvise. E alla segnalazione della guardia di finanza sulle situazioni illegali sono tenuto a rispondere». «Le fiamme gialle e la polizia municipale – ha aggiunto Spagnolo - hanno affermato il giusto: è stato superato il limite tollerabile. Immondizie, tendaggi tirati fra le piante, box per la musica, cucinini, muretti cementati». In alcuni casi, i ripari sono stati addirittura recintati a mo' di proprietà privata (su suolo pubblico) e chiusi con il lucchetto. «Tutto il materiale rinvenuto, senza distinzione, verrà considerato alla stregua di rifiuti e rimosso». In realtà viene dato così il tempo, considerato che l'intervento avverrà il 9 marzo, di recuperare eventuali oggetti ritenuti di valore. E posto pure che di sanzioni non se n'è fatto cenno, è chiaro l'intento degli amministratore di perseguire la linea del compromesso fra rispetto della legge e indulgenza. «Perché nessuno vuole che Lazago non sia un punto di ritrovo e ricreazione. A patto che ci si comporti educatamente e responsabilmente. Terminato il pic nic, si riassetta e ci si portano a casa i rifiuti». Lazago dove, fra il resto, un'area attrezzata per il ristoro è già presente e un'idea di allargarla pure.

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