«Legge urbanistica, liberi tutti» 

I Verdi: regole al lumicino, sta vincendo la lobby di agricoltori e albergatori a discapito del paesaggio



BOLZANO. Urbanistica, liberi tutti. Ovvero regole ridotte al lumicino, business all’ennesima potenza, soprattutto «per agricoltori, albergatori e imprenditori». «Ma dov’è il bene comune?» si chiedono i consiglieri provinciali dei Verdi. La legge provinciale è in itinere in commissione prima di approdare in aula, probabilmente a tarda primavera. La tutela del paesaggio che viene meno. «Deroghe, concessioni, a tutto vantaggio degli interessi economici», sottolineano i Verdi. Dubbi, critiche proposte da parte di Brigitte Foppa e Riccardo Dello Sbarba. Quest’ultimo, membro di quella commissione dove nei giorni scorsi si è riusciti a togliere la frase sulle «particolari esigenze del capoluogo».

«C’è un errore politico di fondo nella composizione di questa commissione. I vertici Svp ci hanno mandato solo esponenti degli agricoltori, a cui si aggiunge sempre Stocker dei Freiheitlichen. Per cui rimane solo il sottoscritto, insieme a Zimmerhofer (StF) a cercare di arginare le mire della lobby», spiega Dello Sbarba. Ironia del destino la settimana prossima gli toccherà fare il presidente perché Wurzer è in malattia. «La legge sull’urbanistica è complessa, ma ci pare si sia perso il filo, senza dimenticare che ha notevoli risvolti sociali, perché si rischia che i ricchi lo diventino ancora di più ed i poveri sprofondino nella loro povertà», affermano i due esponenti ambientalisti.

I lavori sulla nuova legge urbanistica si protraggono ormai dal 2014 e per la loro lentezza e complessità hanno stremato tutte le persone che hanno provato a seguirli, fino a ridurle alla quasi completa incapacità di agire. «Il modo di procedere assomiglia alla “tattica della zebra”, che con tutte le sue strisce manda in confusione il nemico, poiché i suoi occhi iniziano a tremare e a offuscarsi. E proprio questo è successo a tutti coloro che hanno tentato di seguire e commentare le innumerevoli versioni della legge che si sono susseguite in questi anni», ancora Dello Sbarba e Foppa. Nellla legge provinciale ci finisce anche il paesaggio, «la cui tutela, però, ne viene fortemente indebolita». Esempio? «È stato eliminato il diritto di veto per l’esperto provinciale del paesaggio nella commissione comunale», rispondono i Verdi. Prendi il consumo del suolo. «La legge doveva tutelare quellovergine e limitare lo sviluppo urbanistico solo nella aree già insediate (“costruire sul costruito”). Ma così non è: manca un limite fissato per legge, come fatto in Emilia Romagna. Si scrive che il consumo di suolo è permesso “se non vi sono alternative economicamente ed ecologicamente ragionevoli”. Ed ecco le deroghe per le “zone a destinazione particolare“ (turismo, attività produttive), l’aumento delle possibilità di costruire nel verde agricolo per i masi chiusi, l’aumento di cubatura e il suo trasferimento nel verde agricolo», ancora i due consiglieri. Poi il famoso plusvalore di pianificazione previsto all'art. 19 per le zone di espansione. «Il 30% del valore ceduto al Comune, corrisponde alla attuale situazione, che non ha risolto il problema della casa a prezzi sostenibili. Quindi non cambia nulla», dicono i Verdi che vorrebbero «un plusvalore di pianificazione almeno al 50%, vincolato all’edilizia agevolata, con regole chiare sui piani urbanistici».

Infine la «lex Benko», che «dal capoluogo si vuole estendere a tutti i comuni, «con la delega al privato di fare pezzi di Piano comunale» e le deleghe ai Comuni «più facilmente ricattabili rispetto alla Provincia». La conclusione dei Verdi ? «Si era partiti con la partecipazione, ora siamo ai meri interessi della categorie». Povero paesaggio altoatesino. (m.dal)













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