Lotta ai videopoker nei bar, Brunico sta ancora alla finestra

Il sindaco: «Sulla legge provinciale ci sono ancora delle incertezze e aspettiamo che si chiariscano» Ma intanto i baristi senza “slot” hanno segnalato ai carabinieri i locali che, in zone sensibili, ce ne sono


di Aldo De Pellegrin


BRUNICO. La legge provinciale del 1988 sul gioco d’azzardo in Provincia di Bolzano, modificata nello scorso mese di dicembre dalla giunta provinciale, dispone che ora i gestori di bar che si trovano in un raggio di 300 metri dai cosiddetti “punti sensibili”, ovvero scuole, chiese ed altri luoghi ben definiti di ritrovo giovanile e non, debbano rimuovere dai loro locali tutte le slot machine e gli altri apparecchi per il gioco d’azzardo che vi si trovino. Se ciò non viene fatto, arrivano dapprima sanzioni amministrative, che poi si inaspriscono in caso di protrarsi dell’inosservanza. Si tratta di una norma che al momento è ancora assai discussa e controversa, oggetto anche di ricorsi, ma che però è stata applicata, pur con polemiche da parte di alcuni baristi, a Bolzano e in altri centri.

Evidentemente, però, non a Brunico e nelle sue frazioni, dove di fronte a molte scuole, per limitarci a quei punti sensibili, si può individuare un bar al cui interno esistono e funzionano le slot machine. Su questa situazione il sindaco Christian Tschurtschenthaler esprime la posizione del Comune: «La situazione generata dalla modifica della norma provinciale sul gioco d’azzardo, che sappiamo è stata applicata a Bolzano, a Merano e in altro comuni della nostra provincia, risulta assai controversa e per il momento, mi sembra sia nelle mani degli avvocati delle diverse parti in causa. Per questo, a Brunico per ora abbiamo scelto di non intervenire».

Questo, per il sindaco, non significa però non aver fatto nulla, perchè, come puntualizza egli stesso, «noi abbiamo fatto le nostre valutazioni in merito e qualche tempo fa abbiamo anche realizzato un piano che focalizza i punti sensibili e gli esercizi con le macchinette mangia-soldi. Però non abbiamo avviato controlli e fatto contravvenzioni perchè, a nostro avviso, vi sono ancora molte incertezze che attendiamo si chiariscano».

In questa attesa, risulta però che i carabinieri di Brunico, sollecitati anche da diversi gestori di bar senza slot-machines che si sono lamentati per la scorrettezza di altri titolari che, a loro giudizio, infrangono palesemente la norma provinciale, abbiano già eseguito dei controlli e segnalato proprio all’amministrazione comunale almeno tre locali direttamente vicini a scuole elementari e alla zona scolastica di via Ferrari, in cui è tranquillamente possibile a tutti giocare con le slot-machines.

Se poi si allarga l’elenco dei punti sensibili indicati dalla legge, nel capoluogo pusterese e nelle sue frazioni ci sono davvero pochi bar con le slot che si possono dire in regola.

Forse sarebbe davvero il momento di fare qualcosa visto che non è neppur detto che a Brunico non si registrino casi di dipendenza dal gioco d’azzardo, se è vero che, partendo dai dati di acquisto dei “gratta e vinci”, a Brunico in un mese si spendono almeno 500 mila euro solo con questo tipo di azzardo. E’ poi altrettanto vero che proprio da Brunico giunge l’autrice di un libro autobiografico sulla dipendenza vissuta dal gioco d’azzardo, macchinette mangia soldi e “gratta e vinci”, cui solo pochi mesi fa è stato dato ampio spazio dai media di lingua tedesca come un triste e preoccupante fenomeno altoatesino contro il quale non è certo sufficiente attivarsi solo dopo, con misure di sostegno alle vittime.

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