Malala e il colonialismo depotenziato 

Alla «Galleria Casciaro» la mostra dell’artista africana che rilegge le immagini iconiche dell’imperialismo



BOLZANO. Interesse e curiosità l’altra sera alla «Galleria Casciaro» di via Cappuccini per il vernissage della mostra «Figures» dell’artista africana Malala Andrialavidrazana. A fare gli onori di casa, Alessandro Casciaro che ha illustrato il percorso di Andrialavidrazana, artista e fotografa nata in Madagascar nel 1971, che attualmente vive e lavora a Parigi.

Questa, infatti, è la sua prima mostra personale a Bolzano. Nella serie “Figures”, iniziata nel 2015, Andrialavidrazana sovverte quegli archivi visivi e iconografici di ampio uso comune che le potenze coloniali, a partire dal 19esimo secolo fino ai giorni nostri, hanno utilizzato per esercitare la loro autorità. Questi materiali (vecchie mappe geografiche, banconote, francobolli o copertine di album) sono stati nel tempo trasmessi da persona a persona direttamente, fino alle generazioni successive e superando i confini geografici tra i diversi stati. Attraverso la macchina fotografica dotata di speciali lenti vintage in uso tra gli anni ‘70 e ’80, l’artista coglie e estrapola dai documenti originali i soggetti iconografici rilevanti e, nella fase successiva, li rielabora attraverso un minuzioso processo digitale. Le opere di Malala Andrialavidrazana spingono lo spettatore a viaggiare con la mente attraverso i luoghi e attraverso i tempi, a creare nuove narrative, a fondere le ispirazioni e superare gli stereotipi. Ma anche ad intraprendere un viaggio dentro sé stessi arrivando a (ri)conoscere i propri riferimenti, aprendo così alla possibilità di cambiare punto di vista e ricominciare ad osservare. Le sue opere sono state esposte in diverse istituzioni internazionali come: Changjiang International Photography & Video Biennial (Cina 2017); Kalmar Konstmuseum (Svezia 2017); PAC (Milano, 2017); Lyon Biennial (Francia, 2017); Fondation Donwahi (Costa d’Avorio, 2016), Théâtre National de Chaillot (Francia, 2015).

Opere di Malala sono inoltre state acquisite da diverse collezioni pubbliche e private tra cui: Aperture Foundation (USA), Antoine de Galbert (Francia) . Fino al 17 marzo, Galleria Casciaro, via Cappuccini 26. Orari: Lu–Ve, ore 10.00–12.30, 15.30–19.30. Sa, ore 10.00–12.30













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