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Manca la pioggia e fa caldo, in città è picco per le allergie 

Rischio molto elevato. Il laboratorio biologico di Laives: «Pioppo in anticipo di due settimane rispetto alla media». Senza precipitazioni concentrazioni più elevate in aria e al suolo. Farmacie e medici di famiglia presi d’assalto



BOLZANO. Come minimo occhi arrossati, ampia lacrimazione, sensazione di sabbia negli occhi, starnuti e chi più ne ha più ne metta. Con questo caldo anomalo e la quasi totale assenza di pioggia da troppe settimane - anche se per fortuna il Föhn di fine febbraio ha abbassato i valori degli inquinanti che avevano già sforato i limiti - gli allergici soffrono ancora più del solito, mentre chi in passato era esente però magari un poco predisposto, quest’anno comincia ad avere i suoi bei problemi, compresi quelli respiratori. Lo confermano farmacisti, pediatri, medici dell’ospedale, biologi del laboratorio provinciale di Laives. Il pioppo, in particolare, ha cominciato a spargere i suoi pollini con almeno quindici giorni di anticipo e per settimana prossima ci si attende l’arrivo in massa di uno dei pollini più temuti dal popolo degli allergici, quello della betulla.

La «Pollen App»

Esiste uno strumento utile e immediato, per comprendere come stiano le cose in questo momento a livello altoatesino. Si chiama Pollen App. A raccogliere e fornire i dati - elaborati col supporto del dipartimento di otorinolaringoiatria dell’università di Vienna - è il settore aerobiologia del laboratorio biologico dell’Agenzia provinciale per l’ambiente. Ieri, considerando il capoluogo, il rischio allergico era a livello 4 su una scala da 0 a 4, il massimo, e ciò per l’intera durata della giornata. Le previsioni per oggi sono le medesime: tutto rosso, il che significa che il rischio allergico è molto elevato. Entrando nello specifico: il rischio di allergia ieri faceva registrare il livello massimo, ossia 4; il carico di sostanza nociva in aria - la qualità dell’aria influisce sui disturbi allergici, per questo si usa un’indice della qualità dell’aria che combina i cinque inquinanti più impattanti (NO2, SO2, Pm2,5, Pm10 e Ozono) - fa registrare anch’esso il livello 4. Passando nello specifico agli allergeni, al momento fanno registrare valori elevati - grado 3 - le cupressacee e il pioppo; sono al livello 2, ossia medio, nocciolo e olmo; ontano, salice, frassino e spore fungine stanno a 1, ossia con carica pollinica bassa. Gli altri allergeni principali, una quindicina, per ora stanno a livello 0, ossia con carica pollinica bassa.

I farmacisti

Il presidente dei farmacisti, Maximin Liebl, commenta: «Le allergie quest’anno sono cominciate in anticipo, per via del caldo di febbraio. Quando piove tanto ci sono meno allergie, l’aria è pulita, i pollini non volano perché vengono lavati via. Tutti gli anni però sono differenti: la pollinatura dei fiori non è sempre la medesima». In farmacia entrano in tantissimi, «chi sa di essere allergico prende la stessa medicina tutti gli anni; gli altri si informano, noi consigliamo». I più colpiti? «Occhi e naso. Per i primi in casi leggeri basta un collirio, per il secondo spray nasale anti-allergico; poi se la cosa si fa più grave ci sono gli anti-staminici di libera vendita».

La pediatra

Emanuela Pedevilla racconta: «In generale il trend delle allergie è in netto aumento, anche in età pediatrica. È un dato di fatto, sia come sintomi alle vie respiratorie alte, riniti e congiuntiviti, sia come sintomi alle vie respiratorie basse, asma». Sono determinanti «i fattori ambientali, le polveri, l’inquinamento». Vengono colpiti anche i bambini piccoli. «Quest’anno i sintomi sono iniziati prima, ce ne accorgiamo dalle tante richieste di farmaci. Per questione di fiducia, ci si rivolge per prima cosa al pediatra di famiglia, parliamo di farmaci non da banco».

Il medico

Il primario di dermatologia al San Maurizio, Klaus Eisendle, spiega: «A gennaio ha fatto freddo, poi, di colpo, a febbraio è arrivato il caldo. Prima il pioppo, ora sta partendo la betulla. L’anno scorso era stato forse peggio perché a gennaio non aveva fatto freddo, ma quest’anno è partito tutto di colpo. Non ha piovuto e i lunghi periodi secchi aumentano le concentrazioni di pollini». La peggio tocca agli asmatici, «una buona quota dei quali è anche allergica».

La biologa

La direttrice del laboratorio biologico di Laives, Alberta Stenico, precisa: «A causa delle temperature così elevate, la fioritura del pioppo è iniziata due settimane prima della media di lungo periodo, nettamente in anticipo». A mancare è soprattutto la pioggia, «senza la quale i pollini non vengono lavati via, rimangono nell’aria e poi si depositano a terra con la polvere». La mancanza di acqua poi, prosegue, «è inoltre un fattore di stress per gli alberi, che quindi producono più pollini, aumentandone la concentrazione. Cipresso e nocciolo segnano picchi molto alti rispetto alla media sui 25-30 anni. Oltre al pioppo sono in azione anche olmo e ontano, ha iniziato il frassino comune, la betulla è in arrivo: finora abbiamo trovato solo un polline, ma se le temperature restano alte e non piove, settimana prossima...» DA.PA

 













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