Mascherine non conformi Dal giudice è subito scontro 

Oggi la nomina del perito Giovanni Stella di Monza. Ma gli avvocati di Florian Zerzer  si opporranno con forza all’ingresso nel processo dei sindacati di medici ed infermieri ospedalieri


Mario Bertoldi


Bolzano. I medici ospedalieri dell’Anaao e gli infermieri aderenti al sindacato di categoria Nursing Up hanno confermato (rispettivamente con gli avvocati Domenico Laratta e Mauro Depascalis) la volontà di intervenire nel procedimento penale a carico del direttore generale dell’Azienda sanitaria Florian Zerzer e dell’amministratore delegato di Oberalp spa Christph Engl. Per oggi a mezzogiorno è fissato l’incidente probatorio (davanti al giudice Peter Michaeler) chiesto e ottenuto dalla Procura al fine di procedere alla nomina di un perito in grado di valutare l’efficacia dei presìdi sanitari di protezione acquistati dall’Asl in Cina per far fronte all’emergenza legata al Coronavirus. Il perito d’ufficio che oggi otterrà ufficialmente l’incarico è il dottor Giovanni Stella di Monza, titolare di un rinomato studio tecnico scientifico e chimico industriale. La difesa dei due indagati risponderà nominando un proprio consulente altrettanto qualificato cioè il professor Fabrizio Dughiero del dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Padova. Come noto al centro dell’inchiesta c’è l’importazione di un milione e mezzo di mascherine 400 mila tute protettive e trentamila tute asettiche. Non trovando fornitori in Europa, l’Azienda sanitaria (che si sarebbe fatta trovare impreparata all’emergenza per il materiale di protezione di medici ed infermieri) decise di procedere all’acquisto di una maxi fornitura proveniente dalla Cina, utilizzando i contatti commerciali in Asia della Oberalp Spa. Parte del materiale non risponderebbe per agli agli standard di sicurezza previsti dall’Unione europea. In effetti per ben due volte l’Inail negò l’autorizzazione all’uso della merce acquistata considerandola non sufficientemente sicura. Ora mascherine e tute sono state accantonate ma in una prima fase dell’emergenza per almeno due settimane sarebbero state distribuite a tutti gli ospedali altoatesini ed utilizzate dal personale medico e paramedico. I due indagati sono per il momento accusati di aver violato le disposizioni in materia di importazione di materiale sanitario. A difendere il direttore generale dell’Asl Florian Zerzer saranno in aula gli avvocati Paolo e Federico Fava. Ci saranno però, come accennato, anche gli avvocati Laratta e Depascalis in rappresentanza dei sindacati dei medici ospedalieri (Anaao) e degli infermieri ospedalieri (Nursing Up) che chiederanno di essere ammessi nel procedimento in forza di quello che il codice civile definisce «atto di intervento», equiparabile alla costituzione di parte civile. I due sindacati sono pronti a nominare un proprio consulente di parte. «Noi riteniamo che vi sia stata una lesione degli interessi del sindacato che ha tra i suoi compiti statutari anche la vigilanza sull’osservanza della normativa sulla salubrità del posto di lavoro» puntualizza l’avvocato Domenico Laratta . In ballo c’è dunque il diritto di medici ed infermieri di poter lavorare in sicurezza con le massime protezioni previste. Gli avvocati difensori di Florian Zerzer hanno già annunciato che si opporranno all’istanza dei due sindacati che non sarebbero legittimati ad intervenire in quanto la parte offesa dal reato contestato, in questa fase processuale, può essere considerata solo lo Stato.













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