Massacrò la moglie, non era in sé

Secondo il perito Oberkofler al momento del fatto non era totalmente lucido



VALLE AURINA. Paul Johann Oberkofler, l'uomo condannato in primo grado a 18 anni di reclusione per aver massacrato a colpi di martello la moglie (aggredita mentre dormiva) a Lutago, al momento del fatto non sarebbe stato nel pieno delle sue facoltà mentali e la sua capacità di autodeterminarsi sarebbe stata sicuramente ridotta. E’ quanto stabilisce la perizia psichiatrica disposta su istanza degli avvocati difensori Migliucci e Fava dalla Corte d’appello nell’ambito del processo di secondo grado. La Corte ha affidato la perizia ad un luminare germanico, il professor Henning Sass il quale è giunto alle stesse conclusioni del consulente della difesa e cioè il professor Haller le cui indicazioni, però, non vennero ritenute convincenti dal giudice di primo grado. L’esito della nuova perizia disposta dalla Corte d’appello spiana dunque la strada alla difesa che mira ad ottenere una sensibile riduzione della condanna inflitta in primo grado. Nel frattempo l’imputato (che nella perizia è stato definito non socialmente pericoloso) è stato posto agli arresti domiciliari presso una comunità di recupero e cura psichica. La vittima di questa tragica vicenda (Brigitte Steger di 44 anni) è sempre in coma profondo. Non si risveglierà mai più in quanto le martellate in testa infertele dal marito le hanno provocato lesioni cerebrali irreversibili. Di fatto la donna è stata assassinata anche se tecnicamente, sotto il profilo processuale, Paul Johann Oberkofler è imputato di tentato omicidio.

Ricordiamo che l’uomo è stato nel frattempo anche incriminato per un secondo procedimento legato ai suoi comportamnenti con la moglie. In un nuovo procedimento l’uomo è stato chiamato a rispondere anche di maltrattamenti e violenza sessuale, sempre nei confronti della moglie. Prima di essere massacrata a martellate, la donna aveva confidato alle proprie amiche in più occasioni di essere stata costretta dal marito più di una volta ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà.

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