Il mercato

Materie prime, costi alle stelle. Il caso del cantiere al Noi: 10 milioni in più 

Oberrauch (Assoimprenditori): «Crisi drammatica, tempi lunghi e rincari fino al 50%. Serviranno accordi»  In difficoltà anche l’Automotive: mancano i microchip. La Provincia: prezzo dell’acciaio impennato del 130%


Francesca Gonzato


BOLZANO. Heiner Oberrauch usa una immagine secca: «Una crisi enorme». Così il presidente di Assoimprenditori descrive l’emergenza che riguarda le materie. Una crisi che riguarda imprese, consumatori, settore pubblico. Insomma tutti. Si va dall’impennata dei costi di bollette di gas ed energia elettrica, all’edilizia, ai microchip. Tempi lunghi per ricevere il materiale e costi alle stelle. Fabbriche e cantieri devono rivedere tempi cronoprogrammi e piani finanziari.

Un caso-simbolo è il cantiere aperto NoiTechpark: la giunta provinciale ha approvato una attualizzazione dei costi di 10,298 milioni di euro (Iva esclusa).

L’emergenza è mondiale, ricorda Oberrauch. Questa la sua analisi, dal globale al locale: «I costi dei materiali sono cresciuti del 30-50% e la scarsità si traduce in tempi di attesa per le consegne di 2-3 mesi, con ciò che comporta. Le ragioni? Naturalmente si intrecciano più piani: c’è sicuramente un fenomeno speculativo e la complessità di una economia mondiale, che si è rimessa in movimento dopo i lockdown, con la Cina che è partita prima, danneggiando l’economia occidentale anche sul fronte dell’approvvigionamento dei materiali. Grande richiesta, scarsa disponibilità, gioco al rialzo dei prezzi».

Quali le principali criticità in Alto Adige? «Al primo posto collocherei la scarsità di microchip», risponde Oberrauch, «Nella nostra provincia ciò danneggia particolarmente l’automotive, perché i microchip sono essenziali nei componenti auto. Ciò comporta un rallentamento della produzione nel suo complesso».

E poi, prosegue Oberrauch, le difficoltà sui materiali riguarda, tra l’altro, alluminio, legno, acciaio, materiali plastici: «È chiaro che l’edilizia risulti tra i settori più colpiti». Dal cantiere familiare di ristrutturazione di una casa alle grandi infrastrutture pubbliche, cosa sta accadendo? «Il tema enorme riguarda i costi. Chi assegna i lavori può fare fronte alla revisione dei costi preventivati? Le imprese potrebbero restare fedeli ai contratti? Servirà buon senso e collaborazione, non vedo altra strada», risponde Oberrauch.

Quanto durerà questa fase? «La stima è di metà anno. Consapevoli che i prezzi non torneranno ai livelli precedenti», la previsione. Infine l’analisi politica: «L’Europa ha smesso di essere un continente produttore dei materiali di cui stiamo parlando, a tutto vantaggio di Paesi come la Cina. È accaduto anche a causa del costo del lavoro. Serve una riforma profonda».

Il cantiere per l’espansione del Noi Techpark costerà 10,298 milioni di euro in più. Per fare fronte all’aumento dei costi la Provincia ricorrerà al debito, partecipando a un aumento di capitale della società in house «Noi Spa». La decisione, adottata dalla giunta provinciale, riguarda due fronti. Il lotto B1 (ex B2), che riguarda la realizzazione della Facoltà di Ingegneria della Lub, passa da una previsione di spesa di 50,817 milioni di euro a 57,180 milioni, con un rincaro di 6,362 milioni (7,699 milioni l’importo con Iva).

L’attualizzazione del programma dei lotti D2 e D3 prevede un incremento di spesa di 3,936 milioni di euro (4,461 milioni di euro con Iva): si va da 32,693 milioni di euro a 36,630 milioni di euro.

Si tratta del cantiere della mensa di Ingegneria e della costruzione di una serie di laboratori per Laimburg e aziende private.

Le due delibere ricordano che l’ultimo programma si basava sul prezziario 2020 della Provincia. Poi ha fatto irruzione la crisi delle materie prime: «Si riscontra un inconsueto aumento del prezzo dell’acciaio, che tra novembre 2020 e febbraio 2021 è cresciuto del 130%.

Questa tendenza può essere osservata anche per altri importanti materiali da costruzione, che nello stesso periodo hanno subito aumenti di prezzo considerevoli, quali i materiali polimerici di oltre il 40%, il rame del 17%, il petrolio del 34% e il legname da costruzione lavorato e i materiali in legno fino al 100%.

In questo senso non si osserva nessuna attenuazione e il costante aumento dei prezzi sembra purtroppo destinato a continuare nei prossimi mesi. A seguito di nuove indagini di mercato condotte dai progettisti in primavera 2021 e parallelamente confermate da esperti nel settore, si stima un aumento complessivo riferito ai soli costi di costruzione dell’11,5%».













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