Scuola

Maturità in 4 anni: partono Ite e Galilei

Via alla sperimentazione in autunno. Aderiscono anche le scuole paritarie Marcelline, Rainerum, Toniolo, Itas Pertini


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Sono due le scuole statali - l’Istituto tecnico economico Battisti e il Galileo Galilei - e quattro quelle paritarie - Marcelline, Rainerum, Toniolo, Itas Pertini - che in autunno partiranno con la sperimentazione della maturità in quattro anni (invece che in cinque, ndr) approvata nell’ultima seduta della giunta provinciale. A livello provinciale soltanto queste scuole hanno chiesto di aderire, le altre per il momento preferiscono attendere, per valutare meglio la portata della mini-rivoluzione voluta dall’assessore Christian Tommasini, la reale possibilità di applicazione all’interno dei singoli istituti, i benefici. Ma come funzionerà? Lo abbiamo chiesto a Cristina Crepaldi, preside dell’Istituto tecnico economico Battisti, e a Calogero Arcieri, preside del Galileo Galilei.

«Noi - spiega Crepaldi - dopo un’attenta valutazione in collegio docenti e consiglio d’istituto abbiamo deciso di cominciare per il momento con il primo anno dell’indirizzo relazioni internazionali. Abbiamo già un numero di ragazzi sufficiente per partire in autunno».

C’è interesse perché si risparmia un anno.

«Tanto per sgomberare il campo da possibili equivoci: questa non è una scorciatoia per conseguire il diploma di maturità. Anzi, l’iter scolastico fatto in quattro invece che cinque anni - lo dico subito - sarà più impegnativo».

In che senso più impegnativo?

«Perché ci saranno più materie insegnate con il metodo Clil (immersione linguistica) ovvero in tedesco e in inglese. I contenuti disciplinari poi sono stati rivisti dai docenti adattandoli ad un percorso scolastico più breve, ma al tempo stesso più innovativo e quindi stimolante. Inoltre una parte del programma verrà fatta online».

Ma perché è tanto importante dare ai ragazzi la possibilità di diplomarsi con un anno di anticipo?

«Perché funziona così nel resto del mondo. I nostri oggi si diplomano con un anno di ritardo rispetto agli studenti europei e questo può fare la differenza anche a livello di prospettive di lavoro. Soprattutto in certi settori, è intorno ai 18-20 anni che si dà il massimo in inventiva, dinamismo, creatività. La maturità in quattro anni per noi è una sfida».

Anche Calogero Arcieri, preside dell’Istituto Galileo Galilei, ha deciso di raccogliere la sfida: l’istituto di via Cadorna, che conta 1200 studenti, offre la possibilità di partire con la sperimentazione in autunno a chi si iscrive al primo anno dell’indirizzo scienze applicate del liceo scientifico.

«Per il momento - spiega - abbiamo solo dodici iscritti. Pochini, avrei preferito partire con una classe di 20. Si parte comunque, bisogna avere il coraggio di cambiare. I metodi tradizionali non funzionano più o funzionano solo con una parte minoritaria di studenti, rischiamo di perdere per strada molti ragazzi. La maturità in quattro anni costringe anche noi professori a cambiare atteggiamento in classe».

Il riferimento è ai docenti e quindi anche a se stesso?

«Certo, mi rendo conto che quando vado a sostituire qualche collega che è assente, io stesso mi metto in cattedra e pontifico. La lezione invece va costruita assieme ai ragazzi. Anche per questo ho intenzione di allestire una classe ad hoc per questa prima sperimentale».

Che sarà come?

«Mi immagino un’aula senza cattedra, con le tecnologie e lavagna interattiva, l’insegnante che sta in mezzo ai ragazzi».

Stile assembleare.

«Assolutamente no. Solo il tentativo di cogliere le nuove esigenze e consentire ai giovani di diplomarsi come gli altri studenti europei dopo quattro anni invece che cinque».

C’è chi dice che se la sperimentazione venisse estesa si perderebbero molti posti di lavoro.

«Sono un preside sindacalizzato e dico che in prospettiva il rischio c’è. Per il momento comunque io per questa sperimentazione impiego più personale e risorse, non meno».













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