Maxi-colletta per la festa di Durnwalder

Chiesti 25 mila euro alle associazioni di categoria. Commercianti, contadini e artigiani dicono no


Orfeo Donatini


BOLZANO. Il comitato organizzatore della festa di compleanno di Luis Durnwalder a castel Tirolo ha lanciato una maxi-colletta da 25 mila euro con le cinque più importanti associazioni di categoria, ma il risultato finale si è dimostrato un vero e proprio boomerang: i commercianti hanno detto di no, gli artigiani hanno detto di no e persino i contadini hanno detto di no. Pure gli industriali ufficialmente hanno detto di no, anche se un gruppetto di loro ha poi personalmente contribuito.

E solo gli albergatori dell'Hgv hanno entusiasticamente staccato un assegno di 6 mila euro. Il gruppo di amici che ha promosso la festa al castello - con ogni probabilità all'insaputa dello stesso presidente - ha pensato bene infatti di trovare una "via semplice" per andare a caccia degli sponsor rivolgendosi direttamente alle associazioni di categoria. Un "discreto" invito a versare spontaneamente un contributo di 5 mila euro è stato rivolto così a Stefan Pan degli industriali di Assoimprenditori, Gert Lanz degli artigiani dell'Apa, Valter Amorth dell'Unione commercio, Leo Tiefenthaler dei contadini del Bauernbund e Walter Meister degli albergatori dell'Hgv.

Ma, forse a sorpresa, sono stati più i rifiuti delle adesioni. La grande festa per i settant'anni del presidente non aveva mancato di suscitare, come noto, molte perplessità soprattutto fra quanti - dentro e fuori la Volkspartei - avrebbero preferito un profilo più sobrio, meno celebrativo per il capo del governo dell'autonomia. «Voglio sia chiaro fin da subito - aveva dichiarato il Landeshauptmann verso fine agosto, quando ancora mancava un mese all'appuntamento - che non viene speso denaro pubblico. Niente, neppure un centesimo. La festa la organizza un gruppo di amici che cercherà degli sponsor: per il resto sono soldi miei».

E così è stato, anche se l'entusiasmo degli amici del presidente è andato oltre il limite del buon gusto con una scelta di stampo clientelare finita per essere bocciata da quasi tutti i soggetti, loro malgrado, coinvolti. La festa a castel Tirolo è stata un grande successo, ma il boomerang più pesante, oltre a quello finanziario, si è rivelato quello d'immagine: questa "colletta" ha provocato infatti un fortissimo "mal di pancia" fra gli operatori economici, ma anche dentro la Svp.

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