Meccanici, arrivano i riparatori hi-tech anche a Bolzano

Da «Fusari Cicli» papà Angelo lascia al figlio Paolo «Vogliamo diventare la catena della green mobility»



BOLZANO. È l’epoca dei riparatori di bici high tech. Si devono occupare non soltanto delle normali biciclette, ma pure di cicli elettrici, con freni a disco, cambi elettronici, computer digitali, nonché bici con cambio nel mozzo e bicicli pieghevoli, per non parlare dei più inverosimili gingilli elettronici che più complessi non si può.

La Bolzanoinbici tenatasi con sucesso domenica non è solo la grande festa cittadina delle due ruote, ma anche una occasione per rilanciare il mestiere di riparatore di bici, che pian piano sta fondendo la tradizione con l'evoluzione tecnologica.

Ne è un esempio la Fusari Cicli di via Firenze numero 2, officina e rivendita di biciclette attiva dal lontano 1961, che come diversi altri negozi cittadini domenica è rimasta aperta tutta il giorno esponendo anche il logo Cna in quanto azienda associata agli artigiani.

A fine anno il titolare Angelo Torchia, 62 anni, lascerà l'attività al figlio Paolo, 27 anni, che rappresenta la nuova generazione di ciclo-riparatore high-tech.

«In una città in cui il 30% degli spostamenti avviene in bicicletta, tanto che la Bolzanoinbici è una delle manifestazioni più partecipate - afferma Claudio Corrarati, presidente di Cna - abbiamo l'occasione di rilanciare un mestiere strettamente collegato alla mobilità sostenibile. Oltre 25 anni fa c'era persino un'associazione di riparatori di biciclette, poi pian piano il mestiere ha rischiato di perdersi. Negli ultimi anni, invece, c'è un rilancio che necessita di giovani riparatori in grado non solo di avere notevoli competenze tecniche per le riparazioni, ma anche sportive e commerciali per la vendita di biciclette».

Un "ritratto", quello dipinto da Corrarati, che sembra fatto su misura per Torchia junior: dopo il diploma di tecnico elettronico, Paolo ha lavorato per cinque anni in un'azienda di computer, quindi è stato otto mesi a Berlino per migliorare la conoscenza del tedesco e, una volta rientrato, ha capito che la sua vocazione era rilevare l'azienda di papà Angelo. «Siamo di fronte ad una grande sfida - afferma Paolo Torchia - perché il riparatore di bici oggi deve essere in grado di lavorare su meziz sempre più complessi: bici elettriche, dotate di freni a disco e ammortizzatori, con cambi elettronici e pneumatici evoluti. Siamo la catena della green mobility, quindi un pezzo della green economy che a Bolzano e in tutto l'Alto Adige trova terreno fertile».

Per papà Angelo Torchia invece, originario di Platania in provincia di Catanzaro, arrivato a Bolzano nel 1966, la Fusari Cicli è un pezzo di cuore: «In questa officina per bici - racconta - ho trovato il mio primo lavoro nel 1969. Poi dal 1970 al 1998 ho fatto il meccanico per auto, ma alla fine sono tornato al primo amore: riparare le bici, ed ho rilevato la Fusari Cicli. Sempre di più andiamo verso la mobilità sostenibile. Lascio l'attività da riparatore tradizionale di bici perché è l'ora di far spazio a chi, come mio figlio, rappresenta il futuro: riparatori di bici sempre più high-tech».

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