Meccanici non pagati i postini restano a piedi

La Cgil: «Manutenzione a rilento perché non vengono saldati i conti alle officine» Proclamato lo sciopero degli straordinari: «Così non si può più andare avanti»


di Davide Pasquali


BOLZANO. «Da qualche mese, non solo in città ma in tutto l’Alto Adige, le zone letteralmente a terra per mancanza di personale e di mezzi di trasporto idonei al recapito della corrispondenza sono all’ordine del giorno. Si pensi che ancora oggi, quasi alla fine di novembre, nelle zone più estreme della provincia, dove neve e ghiaccio sono all’ordine del giorno, trovare mezzi dotati di gomme invernali è una chimera». Lo raccontano i sindacalisti locali della Slc Cgil Poddesu e Longo.

Per la quarta volta di fila nell’ultimo anno e mezzo hanno proclamato lo sciopero di straordinari e prestazioni aggiuntive. Non seguiti però dai colleghi di Uil e Cisl. Dal 2013 in poi la Cgil ha tentato in tutti i modi di far ragionare i vertici veneti delle Poste, da cui dipende Bolzano. Senza esito. E adesso chiede un incontro urgente ai vertici di Poste italiane, a Roma. «I nostri timori sulla riorganizzazione aziendale basata sui tagli - precisano i sindacalisti - si sono purtroppo avverati. L’azienda, nonostante continui a ostinarsi a dichiarare esuberi, non ha mai garantito la copertura di tutti i posti di recapito e della sua scorta».

Il numero di persone impiegate nel centro ex Cpo di via Resia è, nonostante gli esuberi, insufficiente, «tant’è che riducono la forza lavoro alla video codifica della corrispondenza per tamponare esigenze alla sezione raccomandate, che comunque continua a funzionare malissimo». A detta dei sindacalisti, inoltre, «è sufficiente chiedere ai portalettere a che ora consegnano loro la corrispondenza a firma per avere conferma delle nostre denunce». Prima della ristrutturazione, il centro di via Resia e il recapito funzionavano molto meglio.

Ora, personale a parte, si sta evidenziando pure un altro grosso problema, legato ai mezzi di trasporto, siano essi auto, scooter o papere (i quadricicli elettrici). «Alla gara d’appalto per fornire questi mezzi alle Poste si è presentata una sola azienda che pare non sia sollecita nel pagamento dei meccanici in caso di guasti. Le officine altoatesine aggiustano il mezzo una volta, due, ma poi capiscono come girano le cose e non accettano più il lavoro. Per questo motivo, in molte zone dell’Alto Adige capita che i postini restino fermi in ufficio: sono in cinque o sei, ma c’è un solo mezzo a disposizione. Invitiamo i vertici di Roma a farsi un giro insieme a noi: succede in tutta quanta la provincia». Niente mezzi per tutti, per cui si fa a turno. O, addirittura, non si esce proprio a recapitare la posta. L’intoppo è ulteriormente aggravato dalla questione gomme invernali. «Siccome a livello nazionale il cambio gomme si fa più avanti... Non si tiene in conto la specificità altoatesina». Come non se ne tiene conto per molti altri aspetti.

Tanti altri i problemi elencati dai sindacalisti. «Le assunzioni di personale nella sportelleria? Ne avevano annunciate con enfasi dieci tantissimo tempo fa, ma non sono mai state fatte. Pare ne siano state effettuate solo due, con contratto a termine, e non in loco ma di importazione». Al centro di via Resia, poi, dovrebbero essere presenti dieci posti di video codifica, «ma in realtà sono molti meno, perché il personale destinato viene impiegato altrove, in particolare alla sezione raccomandate dove, nonostante l’immissione di personale dalla video codifica e l’utilizzo dei cosiddetti esuberi rispetto a quello stabilito, tutto funziona sempre peggio».

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